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Di 14 Marzo 2021No Comments

Brina, rugiada e galaverna: ecco le differenze

Si tratta di fenomeni simili per genesi e molto frequenti in inverno, ma con delle differenze ben precise: ecco come distinguerli

brina meteo

Tra autunno e inverno, soprattutto durante i periodi anticiclonici, capita spesso di trovarci di fronte a fenomeni in apparenza simili ma con delle differenza ben precise. Dalla nebbia alla brina passando per rugiada e galaverna: molto spesso vengono indicati erroneamente con la stessa terminologia.

NEBBIA è il fenomeno più comune e conosciuto: si forma grazie alla sospensione di minuscole gocce d’acqua nei bassi strati dell’atmosfera che riduce la visibilità orizzontale a meno di un chilometro: secondo la classificazione della Wmo, l’organizzazione mondiale della meteorologia, se la visibilità è maggiore si parla di foschia.

RUGIADA Quando la temperatura delle superfici diminuisce e raggiunge il punto di rugiada, il vapore acqueo contenuto nell’atmosfera condensa fino a formare piccole gocce sulle superfici raffreddate soprattutto dall’irraggiamento notturno. Solitamente avviene con temperature superiori a 0°C.

rugiada meteo

BRINA si forma per brinamento o sublimazione del vapore acqueo a seguito dell’abbassamento al di sotto dello zero della temperatura. Si genera soprattutto sulle superfici che tendono a disperdere più velocemente calore ed è frequente soprattutto durante le notti invernali con cielo sereno e calma di vento.

GALAVERNA Si tratta del deposito di ghiaccio (aghi, scaglie o granuli) sulle superfici quando la temperatura è inferiore di diversi gradi allo 0°C con umidità elevata. La galaverna richiede quindi temperatura bassa e  ventilazione scarsa o assente, ma anche accrescimento lento e dissipazione veloce del calore latente di solidificazione. 

galaverna meteo