La zona di convergenza intertropicale (ITCZ) avvolge l’equatore della Terra. E’ un parametro fondamentale per definire le ondate di calore sull’Europa e l’Italia

In meteorologia e climatologia la zona di convergenza intertropicale (ZCIT), anche nota come fronte intertropicale, zona di convergenza equatoriale o con l’acronimo inglese ITCZ (InterTropical Convergence Zone), è un’area del pianeta Terra, mediamente situata in prossimità dell’equatore, dove si ha la convergenza degli alisei dell’emisfero boreale e dell’emisfero australe, e la risalita di masse d’aria calda che determinano l’area di instabilità equatoriale, con piogge e temporali.
Questa linea è anche definita “equatore climatico” e, come tale, fluttua a nord o a sud dell’Equatore (latitudine 0), a seconda delle stagioni, oscillando mediamente da qualche grado al di sotto dell’equatore nel periodo dicembre-febbraio ad un massimo di circa 18°/19° sopra l’equatore nel periodo luglio-settembre, in risposta al maggiore o minore vigore della circolazione monsonica delle latitudini tropicali. Le sue oscillazioni latitudinali sono maggiori sulla terraferma rispetto al mare, a causa della differente capacità termica (l’acqua ha una maggiore capacità termica rispetto alla terraferma).
Le conseguenze sul clima europeo e italiano
Il movimento di questa linea di precipitazioni verso sud (linea ITCZ bassa) o verso nord (linea ITCZ alta) influisce decisamente sul clima europeo e italiano nella stagione estiva. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quello che accade.
ITCZ basso e le estati azzorriane
Quando la linea dell’ITCZ si posiziona su un fronte latitudinale nella media o leggermente arretrato, la minore espansione verso nord dell’Anticiclone subtropicale africano lascia spazio alla normale circolazione occidentale di stampo atlantico (Anticiclone delle Azzorre alle longitudini europee) di arrecare condizioni estive miti, con la possibilità di fresche infiltrazioni piovose oceaniche che rendono meno afoso e siccitoso il semestre caldo. Il Nord Europa invece continua ad essere interessato dalle perturbazioni del fronte polare.
ITCZ alto e le ondate di caldo africano
Un eccessivo avanzamento verso nord dell’ITCZ nel semestre caldo, provoca un eccessivo sbilanciamento verso nord della fascia anticiclonica subtropicale, causando l’affermarsi dell’Anticiclone africano sull’Europa centromeridionale.
Il bacino del Mediterraneo e spesso anche le nazioni dell’Europa centrale e settentrionale si ritrovano sotto un’aria calda e umida di matrice subtropicale. Le correnti africane per la loro natura continentale (deserto del Sahara) sono molto calde, ma anche molto secche, però si umidificano nei bassi strati attraversando il bacino del Mediterraneo. Quindi clima molto afoso sulle coste e primo entroterra, torrido nelle zone interne della Penisola.
L’ITCZ o meglio il suo spostarsi verso nord è il responsabile delle piogge che periodicamente bagnano il Sahara meridionale che viene interessato dai temporali della zona equatoriale. Naturalmente una sua posizione troppo bassa è causa di siccità (e conseguente carestia).
Monitoraggio dell’ITCZ
Per monitorare l’ITCZ si usano queste mappe della NOAA. In questa prima mappa, troverete tre linee:
- una nera che mostra la media, quindi la posizione normale della fascia di precipitazioni in 10 giorni;
- una rossa che mostra la linea attuale delle precipitazioni in 10 giorni;
- una gialla che mostra la previsione futura in 10 giorni.

In queste altre due mappe invece trovate l’ITCZ nella sua sezione est e ovest. La linea nera mostra sempre la posizione media climatologica, quella in rosso (per l’ovest) e blu (per l’est) la posizione media attuale.
