Le stagioni meteorologiche sono diverse da quelle astronomiche: solitamente anticipano di un paio di settimane equinozi e solstizi.
Tutti conoscono le stagioni. Non tutti sanno, però, che non esistono solo quelle tradizionali “astronomiche”, ma anche le cosiddette “stagioni meteorologiche” che seguono un calendario leggermente diverso.
Secondo le regole astronomiche, una stagione è delineata dall’intervallo di tempo intercorrente tra un equinozio e un solstizio che a loro volta dipendono dall’inclinazione con cui i raggi solari colpiscono il nostro pianeta.
LE STAGIONI ASTRONOMICHE
Si distinguono quindi 4 stagioni con date sul calendario che possono variare di anno in anno, proprio perché il moto di rivoluzione terrestre non impiega esattamente 365 giorni ogni anno. Abbiamo quindi l’inverno astronomico che solitamente inizia il 21 o 22 dicembre, la primavera che si inaugura il 21 o 22 marzo; l’estate che solitamente inizia il 20 o 21 giugno e infine l’autunno che invece prende piede il 22 o 23 settembre.
PER APPROFONDIRE
Solstizi ed equinozi: come funzionano le stagioni astronomiche
LE STAZIONI METEOROLOGICHE
Le stagioni meteorologiche, invece, non si basano su regole ben precise ma sono state concepite per convenzione dalla comunità scientifica. Dati alla mano, infatti, il quadro meteorologico a larga scala comincia a mostrare segni di cambiamento con 2/3 settimane di anticipo rispetto a equinozi e solstizi .
In questo caso le date sono fisse: l’inverno meteorologico inizia l’1 dicembre con fine il 28 febbraio, la primavera si inaugura l’1 marzo e finisce il 31 maggio, l’estate parte l’1 giugno e per finire il 31 agosto e infine l’autunno va l’1 settembre al 30 novembre.