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Di 23 Ottobre 2024Ottobre 25th, 2024No Comments

Le piogge non bastano, invasi ai minimi: situazione critica in Puglia e Basilicata

I livelli dell’acqua negli invasi sono ai livelli minimi storici. Le autorità hanno introdotto misure per contenere l’emergenza.

La situazione della diga di Monte Cotugno a settembre – Francesca Santarsiero

Piogge insufficienti, invasi quasi a secco e prime restrizioni. Puglia e Basilicata continuano a vivere un momento molto difficile dal punto di vista idrico. La perdurante scarsità di precipitazioni sta mettendo a dura prova i sistemi idrici locali, con prime ripercussioni sull’agricoltura e vita quotidiana dei cittadini.

Le piogge non bastano

La principale causa di questa grave situazione è da ricercarsi in un prolungato periodo di siccità. Non solo l’estate e la primavera 2024 sono state particolarmente secche, ma soprattutto l’inverno precedente ha registrato precipitazioni ben al di sotto della media. E anche l’autunno di quest’anno non è iniziato nel migliore dei modi. A questa situazione si aggiungono problemi strutturali, come la cattiva manutenzione e le perdite lungo la rete di distribuzione.

Le piogge degli ultimi giorni, pur costituendo una boccata d’ossigeno, non sono state sufficienti a risolvere il problema a lungo termine. Le precipitazioni, seppur in alcuni casi ingenti, non sono state estese, ma concentrate su determinati territori. Sono mancate, ad esempio, forti piogge nelle aree a monte dei bacini idrici.

La situazione negli invasi

I livelli dell’acqua negli invasi tra Puglia e Basilicata sono scesi ormai ai livelli minimi storici, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico di interi comuni. Il confronto con lo scorso anno (quando le dighe erano in ottima salute grazie a una primavera 2023 particolarmente piovosa) è particolarmente desolante.

La situazione della diga di Monte Cotugno, uno degli invasi più grandi d’Europa, è quella più grave in assoluto: al 22 ottobre mancano quasi 120milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla stessa data del 2023. Oltre 15 i milioni di metri cubi che mancano a San Giuliano. Nel Pertusillo mancano quasi 10 milioni di metri cubi d’acqua.

Le prime restrizioni

Per far fronte a questa emergenza, le autorità regionali hanno introdotto una serie di misure per contenere l’emergenza. L’Osservatorio permanente dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale ha aumentato il livello di severità idrica per il potabile in Puglia da basso a medio, rendendo necessari nuovi interventi. Se la siccità dovesse continuare, entro poche settimane la quantità di risorsa idrica potrebbe essere insufficiente a soddisfare appieno la domanda.

Al fine di preservare l’acqua ancora disponibile e allontanare il rischio di un inasprimento delle restrizioni, AQP ha avviato la riduzione di pressione su tutta la rete. Le manovre sono funzionali a ottimizzare l’acqua distribuita nel rispetto degli standard di qualità previsti dalla Carta del servizio idrico integrato

In Basilicata, dal 17 ottobre l’erogazione di acqua è stata interrotta nei 29 comuni serviti dalla Camastra, compreso Potenza città: ogni giorno, dalle 18.30, rubinetti asciutti fino alle 6.30 del mattino successivo. Il regime di sospensioni dell’erogazione idrica ha garantito un risparmio della risorsa di 900 mila metri cubi, ovvero oltre il 35 per cento dell’acqua utilizzata in assenza di restrizioni. Il contenimento del consumo, invece, ha consentito lo spostamento della data di “resistenza”, spostando l’orizzonte temporale di 15 giorni, ovvero dal 15 al 30 novembre.

Acquedotto Lucano ha posto in essere negli ultimi giorni per il prelievo delle acque superficiali della diga di Camastra, attraverso i pontili galleggianti su cui sono state installate le pompe di prelievo, così come richiesto dalla Direzione generale delle Infrastrutture della Regione Basilicata, e attraverso lo sbarramento artificiale sul canale di scarico dell’invaso. Questi due interventi consentono di prelevare acqua dall’invaso al fine di poter garantire l’attuale dotazione idrica pari a circa 600 litri al secondo, altrimenti non più prelevabile dal torrino di presa.