Il fine settimana sarà invernale con temperature sotto la media, forti venti di tramontana e primi fiocchi fino a quote collinari.
L’ultimo weekend di novembre regala la prima irruzione fredda di stampo invernale per Puglia e Basilicata. Nei prossimi giorni, infatti, le nostre regioni vivranno 48 ore da pieno inverno con piogge, anche temporali, forte tramontana e persino neve che farà la sua prima comparsa sui rilievi.
Nel fine settimana una massa d’aria molto fredda di origine artico-marittima si riverserà sui Balcani pilotata da una vasta saccatura presente sull’Europa centro-orientale: sull’Italia si tratterà di una “toccata e fuga” che interesserà principalmente proprio il medio-basso adriatico.
PEGGIORA SABATO: PIOGGE E BRUSCO CALO TERMICO
Sabato il tempo peggiorerà fin dal mattino, prima sui settori settentrionali (notte/alba sul foggiano) poi a seguire su quelli centrali (mattino) e infine meridionali (pomeriggio) con rovesci anche di forte intensità e la possibilità di locali temporali. Col passaggio del fronte freddo registreremo un brusco calo delle temperature con l’entrata di burrascosi venti di tramontana con raffiche fino a 70-80 km/h.
Dopo un provvisorio miglioramento, tra sera e notte sono attesi nuovi rovesci, a carattere sparso e irregolare, provenienti dall’Adriatico. Domenica, al netto dei residui rovesci al mattino, sarà una giornata dal tempo decisamente più stabile con ampie schiarite, ma il clima sarà decisamente freddo e ventoso con maestrale, temperature sotto la media e il rischio di gelate sulle aree più interne.
TORNA ANCHE LA NEVE
La prima irruzione fredda della stagione porterà anche la prima neve sui rilievi di Puglia e Basilicata. Inizialmente a quote comunque di montagna (oltre i 900/1000 metri) e quindi principalmente sull’Appennino lucano, poi successivamente a quote di media collina (5/600 metri) e quindi anche su Gargano Monti Dauni e Alta Murgia.
In generale si tratterà di fenomeni a carattere veloce e irregolare e quindi senza accumuli che saranno invece possibili a quote più elevate lungo l’Appennino. Su coste e pianure possibili rovesci di gragnola a causa del rovesciamento repentino dell’aria fredda al suolo.
