Juno (Jupiter Near polar Orbiter) è una sonda della NASA progettata per studiare il campo magnetico, l’atmosfera e la struttura interna del pianeta Giove con strumentazioni scientifiche innovative.
La sonda mantiene un’orbita polare: durante ogni orbita intorno a Giove, la sonda passa da entrambi i poli del pianeta, con un’inclinazione di circa 90° rispetto all’equatore gioviano.
Lo studio approfondito di Giove ci dà dati importanti per ricostruire le origini e l’evoluzione del Sistema Solare, ma anche dei sistemi planetari che negli ultimi anni stiamo scoprendo intorno ad altre stelle.
Le tappe importanti di questa missione
5 Agosto 2011 La sonda parte dalla basa americana di Cape Canaveral, lanciata a bordo del razzo Atlas V.
9 Ottobre 2013 Juno compie un passaggio ravvicinato sulla Terra, detto fly-by: la sua traiettoria sfrutta anche la forza gravitazionale terrestre , il cosidetto effetto fionda gravitazionale, per avere una spinta maggiore e quindi aumentare la sua velocità in direzione di Giove.
4 Luglio 2016 (5 Luglio in Italia) Dopo 5 anni, Juno arriva a destinazione. La sonda compie la manovra di inserimento orbitale intorno a Giove: con l’accensione del motore principale, effettua un rallentamento per essere catturata dal campo gravitazionale di Giove.
19 Ottobre 2016 Il motore principale viene acceso nuovamente per portare la sonda ad avere un’orbita fortemente ellittica. Da questo momento in poi, Juno compie 32 orbite scientifiche intorno al gigante gassoso per studiarlo e raccogliere dati.
21 Febbraio 2018 La sonda viene fiondata nell’atmosfera gioviana per essere distrutta da elevate temperature e pressioni che caratterizzano questo pianeta.
Settembre 2016: i primi dati
Il 27 Agosto 2016 Juno ha effettuato il primo sorvolo del pianeta a strumenti accesi e nei giorni successivi sono arrivate le prime foto.
La prima è l’immagine di un’aurora australe gioviana ripresa ad infrarossi dallo strumento tutto italiano JIRAM (Jupiter InfraRed Auroral Mapper), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), realizzato da Leonardo-Finmeccanica sotto la sopervisione dell’Inaf. Avrà il compito analizzare le aurore e l’atmosfera gioviana.
Il responsabile scientifico dello strumento e ricercatore dell’Inaf, Alberto Adriani, riferisce che: “JIRAM ha penetrato al di sotto della pelle di Giove, fornendoci le prime immagini infrarosse ravvicinate del pianeta. Nessun altro strumento, né dalla Terra né dallo spazio, è mai stato in grado di osservare l’aurora australe”.
Questa immagine è stata ripresa mentre Juno viaggiava ad una velocità di oltre 200 mila km all’ora ad una distanza di circa 4000 km dal pianeta.
Le seguenti immagini mostrano il polo nord di Giove: si vedono nettamente zone più blu rispetto ad altre e tantissime tempeste; alcune nubi fanno ombra su altre nubi e questo fa pensare che ci siano strutture più alte rispetto alle altre. Mancano, invece, le bande latitudinali che siamo abituati ad osservare su Giove. Non avevamo mai avuto delle immagini così ravvicinate del pianeta più grande del Sistema Solare.