Si tratta del vento gelido che soffia sulle steppe siberiane. In Italia viene usato, spesso erroneamente, per indicare l’arrivo di aria molto fredda.
Ogni volta che in Italia sta per arrivare un’ondata di gelo, viene rilanciata la storia del fantomatico “Buran” o erroneamente “Burian”. La maggior parte delle volte, però, il richiamo a questo termine è fuori luogo.
TERMINOLOGIA
Il termine Buran deriva dalla lingua russa e significa “vento molto forte”: è infatti un vento gelido che durante il periodo invernale soffia sulle gelide lande siberiane o le steppe kazake sottoforma di scaccianeve.
In queste zone il forte raffreddamento, indotto da una considerevole riduzione della luce solare e dalla lontananza dal mare mitigatore, porta alla formazione di un gelido strato d’aria che da origine al famoso anticiclone Russo-Siberiano, un anticiclone termico che a differenza di quelli dinamici (come quello delle Azzorre) non è sinonimo di clima mite.
IL BURAN IN ITALIA
Per i motivi descritti, il Buran “vero e puro” non può arrivare in Italia. Nel nostro Paese si parla di Buran, allora, riferendosi ad aria gelida proveniente dalla Siberia. Molto spesso si tratta di Aria Continentale Polare: ovvero molto fredda nei bassi strati.
Un altro motivo per cui il presunto “Buran” non arriva in Italia sta nelle sue caratteristiche. Anche con l’interazione dell’anticiclone Russo-Siberiano con l’alta pressione delle Azzorre (il famoso “Ponte di Weikoff”) l’aria gelida, nell’attraversare migliaia di chilometri, perde le caratteristiche proprie della steppa e viene “mitigata” parzialmente dal clima mediterraneo.
ONDATA DI GELO DEL 13-15 FEBBRAIO
La massa d’aria gelida che nei prossimi giorni interesserà anche l’Italia sarà di matrice polare continentale: deriverà infatti dalla massa d’aria che ormai da settimane staziona tra Scandinavia, Repubbliche baltiche, e Russia. Qui ha avuto modo di raffreddarsi ulteriormente, senza interazioni marittime, e di assumere completamente caratteristiche polari continentali e quindi molto fredde anche nei bassi strati.