I venti vengono divisi in costanti, periodici e variabili: la loro intensità dipende dal gradiente barico. La classificazione avviene tramite la scala Beaufort.
Il vento è causato dallo spostamento orizzontale di masse d’aria differenti dovuto alla differenza di pressione tra due punti dell’atmosfera, quindi solitamente da un’area di alta pressione a una di bassa pressione.
Ovviamente questa spiegazione rappresenta una semplificazione: infatti nel determinare direzione e intensità del vento intervengono altri fattori. Tra queste ci sono la forza di Coriolis (tende a spostare il flusso d’aria verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra nell’emisfero meridionale) e alle quote più basse l’attrito con la superficie terrestre e quindi la presenza di ostacoli come le catene montuose.
La velocità del vento dipende dal gradiente barico, cioè dalla distanza fra loro delle isobare, e può essere espressa in metri al secondo (m/s), chilometri all’ora (km/h) e nodi. L’intensità del vento aumenta in media con la quota per via della diminuzione dell’attrito con la superficie terrestre e la mancanza di ostacoli fisici.
VENTI COSTANTI Sono quei venti che soffiano sempre nella stessa direzione. Ne sono un esempio i venti polari o venti orientali che soffiano nei poli e nelle zone subpolari; i venti occidentali che soffiano dalle zone tropicali fino alle zone subpolari; gli alisei che soffiano dai tropici all’equatore
VENTI PERIODICI sono venti che, nel corso della stagione o nel corso della giornata, invertono il senso nel quale spirano. Esempi sono le tradizionali brezze (possono essere di terra e di mare) che conosciamo anche in Italia e cambiano ogni 12 ore, oppure i monsoni che soffiano in India, in Indocina e in Cina e variano circa ogni 6 mesi.
VENTI VARIABILI detti anche locali, sono venti che soffiano in maniera irregolare anche durante la stessa giornata, dipendono dall’orografia e dalla situazione sinoticca. Sono tipici delle zone temperate.
Appartengono a questa categoria i venti che conosciamo tutti in Italia: la Tramontana (che soffia da nord), il Grecale (nord-est), il Levante (est), lo Scirocco (sud-est), l’Ostro (sud), il Libeccio (sud-ovest), il Ponente (ovest) e il Maestrale (nord-ovest).
Sulla base della velocità misurati in chilometri o nodi e rilevata a dieci metri di altezza su un terreno piatto, i venti sono classificati attraverso la Scala di Beaufort.