L'ultima decade di Gennaio è stata caratterizzata da un periodo freddo e instabile con la neve che è tornata a cadere lungo l'Appennino lucano
Paesaggi incantati, freddo intenso e soprattutto tanta neve. Dopo una prima parte decisamente stabile, poco fredda e avara di precipitazioni, l’inverno è tornato a fare la voce grossa al centro-sud riportando la neve, anche abbondante, su tutti i rilievi appenninici.
FINE GENNAIO FREDDO E PERTURBATO
L’ultima decade di Gennaio è stata infatti caratterizzata da un lungo periodo freddo e instabile. In particolare tra il 19 e il 28 numerose perturbazioni hanno investito a più riprese le regioni centro-meridionali accompagnate da aria via via più fredda di origine artica.
La neve è tornata a cadere abbondante lungo tutto l’Appennino lucano scendendo a tratti fino a quote di media collina (5-700 metri). Ma è oltre i 1000 metri che si sono registrati gli accumuli significativi dell’ondata di freddo.
GLI ACCUMULI
Durante l’ondata di freddo si sono registrati fino a 170cm a 1500 metri sul Sirino (in vetta quasi sicuramente si sono superati i 2 metri). Quasi 90cm a 1700 metri sulla Sellata-Monte Arioso, fino a 1 metro sul monte Vulture. Fino a mezzo metro di neve anche sul Monte di Viggiano.
Anche sul Pollino, a circa 1500 metri, l’accumulo ha superato il mezzo metro con cifre ben più elevate salendo di quota. Nella zona di San Fele l’accumulo complessivo ha superato i 40 centimetri. Più in basso imbiancate con pochi centimetri di accumulo.