Il rientro sulla Terra di “Lunga marcia 5B” è fissato nella notte tra sabato e domenica: gli esperti ritengono il pericolo statisticamente remoto
Alcuni frammenti del razzo spaziale cinese “Lunga marcia 5B” potrebbero cadere anche sull’Italia. A ufficializzare il rischio è la Protezione Civile che ha lanciato l’allerta per il centro-sud della nostra penisola che potrebbero rientrare nella traiettoria di caduta di ciò che resta del razzo.
Changzheng 5B, questo il nome in cinese del razzo, sta rientrando nell’atmosfera terrestre ad altissima velocità, ma risulta “fuori controllo”: significa che i tecnici cinesi non possono dirigere il residuato spaziale verso una zona particolare.
I pezzi del razzo si disintegreranno al momento dell’impatto con l’atmosfera e la gran parte brucerà, ma c’è la possibilità che qualche frammento riesca a resistere. L’area della possibile “pioggia” di detriti è stata indicata dagli analisti di Aerospace Corporation tra la latitudine di 41,5 gradi Nord e 41,5 gradi Sud, includendo quindi anche l’Italia meridionale.
Il pericolo che un frammento possa cadere su un centro abitato è comunque definita dagli esperti statisticamente remoto. Tuttavia la Protezione Civile italiana ha lanciato un’allerta per 10 regioni del centro-sud: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
DATA E ORARIO: PREVISIONE DIFFICILE
La previsione di rientro sulla terra è fissata nella notte tra sabato e domenica, per la precisione alle ore 2:24 del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di circa 6 ore, avanti o indietro sull’orologio.
Tuttavia le previsioni di rientro, rileva la Protezione civile, saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento dello stesso razzo e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare. Nell’intervallo temporale considerato sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia.
I CONSIGLI DELLA PROTEZIONE CIVILE
Per precauzione, la Protezione Civile ha stilato una serie di consigli: “Stare lontani dalle finestre e porte vetrate; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici”-
“All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti; è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto”.
“Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.