La prima metà di Gennaio sarà ancora caratterizzata da affondi artici occidentali. Possibili ondate di freddo soltanto dopo il 15 gennaio.

Freddo e maltempo sull’Europa occidentale, richiami miti e variabilità al sud Italia. Sarà questa la tendenza meteo per quasi tutta la prima metà di gennaio.
Una svolta da questo punto di vista potrebbe arrivare a partire da metà mese, al massimo qualche giorno prima, con un maggior coinvolgimento delle nostre regioni in dinamiche più invernali.
TUTTO A OVEST
Il pattern europeo di questa prima parte di gennaio sarà simile a quello di fine dicembre. Assenza di forti alte pressioni in atlantico (Indice NAO negativo) flussi freddi che puntano l’Europa centro-occidentale, anche con movimenti anti-zonali, e interazione con le correnti più miti atlantiche.
Fino al 12 gennaio le conseguenze saranno freddo e neve tra Penisola iberica, Francia e centro-nord Italia, clima più mite, ventilazione meridionale e tempo a tratti perturbato al sud. Ondate di gelo per Puglia e Basilicata in questo lasso di tempo sono da escludere.
LA SVOLTA
Come già accennato, un cambiamento potrebbe avvenire verso metà mese, con una fase transitoria già tra il 12 e il 15 gennaio. Con un generale rafforzamento dell’azione anticiclonica in atlantico (indice NAO in ripresa) e movimenti meno marcatamente anti-zonali, i flussi freddi artici diventerebbero via via più orientali coinvolgendo maggiormente anche il centro e poi il sud Italia. È da queste date che possiamo ipotizzare ondate di freddo per Puglia e Basilicata.
LE TAPPE
3-12 GENNAIO Affondi artici sull’Europa centro-occidentali: al sud richiami miti e tempo a tratti perturbato
12-15 GENNAIO Fase di transizione: al sud possibile maggior invadenza delle correnti fredde.
DAL 15 GENNAIO IN POI Affondi artici più orientali e anticiclone più forte in atlantico: al sud possibili ondate di freddo.
E lo stratwarming? Il riscaldamento della stratosfera tutt’ora in atto sta provocando un forte indebolimento del Vortice Polare annullando quasi totalmente le velocità zonali. Non è ancora chiaro se questa dinamica porterà davvero allo split (divisione in due lobi) o al semplice displacement (dislocamento) del vortice.