Reportage
Di 18 Agosto 2022Agosto 24th, 2022No Comments

La Supercella tornadica sul Canale D’Otranto del 16 Agosto 2022

La supercella è sfilata lungo la costa leccese: ha prodotto 2 tornadi mesociclonici più altre trombe marine che hanno lambito i litorali.

La struttura della supercella vista da Otranto – foto di Piercarlo Caputo

Nel pomeriggio del 16 agosto 2022, la costa del basso Salento adriatico è stata protagonista di un fenomeno meteo estremo: davanti alle coste della marina di Melendugno si è formata una supercella, ovvero un temporale caratterizzato al suo interno dalla presenza di un mesociclone (una bassa pressione in rotazione attorno ad un minimo barico).

Ma non solo: questa supercella ha dato vita anche ad almeno 1 tornado mesociclonico e diverse trombe marine che hanno lambito in più punti la costa. Si è trattato quindi di un fenomeno più unico che raro, che ha messo in fuga i tanti bagnanti presenti e provocando anche danni, fortunatamente di modesta entità. Se la cella avesse colpito in pieno la costa, le conseguenze sarebbero state ben peggiori.

ANALISI BARICA

Il giorno 16 Agosto il passaggio di un piccolo cavetto d’onda legato a una goccia fredda che si dirigeva verso i Balcani, ha portato il jet-stream (venti ad alta quota) a passare sul basso Adriatico.

Proprio lungo questo “nastro trasportatore” si sono formate una serie di celle temporalesche, che fortunatamente si sono mantenute in mare. Proprio lungo questa direttrice si trova il Salento e un piccolo lembo di terra (la zona di Otranto) che si protrae verso est.

Accelerazione del Jet-stream a 300hpa sul Canal d’Otranto – Modello Moloch CNR

Nel pomeriggio del 16 avevamo valori di wind-shear (cioè cambiamenti abbastanza repentini della direzione del vento lungo la colonna d’aria ) molto elevati: da ovest/nord-ovest in quota a brezza di mare da sud/sud-est al suolo. Come anche si può notare dalla mappa del Tornado Parameter c’era un’elevata probabilità di formazione di supercelle tornadiche proprio sul Canale d’Otranto.

La mappa che mostra i valori di Deep Layer Shear, Low Level Shear e Significant Tornado Parameter del modello di Lightning Wizard, mostrava valori elevati proprio a ridosso di Otranto. Come poi vedremo dall’analisi successiva dei fenomeni, la zona costiera è stata molto fortunata che la supercella temporalesca si sia mantenuta in mare. Quello che infatti sono giunte a terra, sono solamente le raffiche più esterne del Tornado mesociclonico e dei tornado satelliti.

Lightning Wizard Maps – Tornado Parameter

EVOLUZIONE DELL’EVENTO

La cella temporalesca si è formata intorno alle ore 15.00 sul tratto di mare che va da Torre Chianca e San Cataldo (Le) e si è rapidamente evoluta in supercella traslando verso sud-est scorrendo davanti a diverse famose località salentine: San Foca, Roca Vecchia, Torre dell’Orso e infine Sant’Andrea.

Attraverso gli scatti del radar della Protezione Civile è possibile seguire l’evoluzione e la traiettoria della supercella. Nel video potrete ascoltare anche una spiegazione più dettagliata.

SPIEGAZIONE DETTAGLIATA

Contributo di Federico Pavan che ringraziamo

Dall’analisi dell’evento e grazie al materiale a disposizione, possiamo affermare che la supercella temporalesca lungo il suo tragitto nel Canale d’Otranto ha generato ben 2 tornado mesociclonici (che sono fortunatamente rimasti al largo e 3 waterspout (tornado satelliti) che hanno lambito in alcuni tratti la terraferma.

Cosa sono i Tornado satelliti? Il tornado satellite è una tromba d’aria di (generalmente) piccole dimensioni e scarsa intensità che si forma lungo il perimetro esterno di un mesociclone ed orbita (come un satellite, appunto) intorno al centro di questo e/o ad un eventuale tornado più grosso ed intenso. In Italia esiste un unico altro caso di tornado satellite documentato, da ricercare nel 25 novembre 2018 prima che il tornado del Capo di Leuca approdasse sulla costa.

Legenda
Rosso – elementi mesociclonici
Giallo – elementi di inflow
Azzurro – elementi di RFD
Viola – horseshoe da RFD

Dalle foto dei tanti lettori possiamo notare:

  • un grosso updraft (corrente ascensionale all’interno della cella temporalesca);
  • un’inflow band (cioè aria calda che va verso il temporale) veramente molto lunga, che lo alimenta;
  • infine l’RFD (cioè quell’aria più calda e secca proprio dietro al mesociclone), che ha creato piccoli ferri di cavallo cercando di occludere e generare trombe marine satelliti.
  • TORRE DELL’ORSO | Abbiamo la formazione del mesociclone con l’RFD e l’FFD (aria più fredda antistante la supercella temporalesca, praticamente la zona delle precipitazioni più intense). E’ qui che viene segnalato il primo tornado mesociclonico.
Tornado mesociclonico nei pressi di Torre dell’Orso – Andrea Tosti
  • ROCA VECCHIA | I primi waterspout (trombe marine) satelliti si sono formate invece, una presso Roca Vecchia e la seconda tra Roca Vecchia e Torre dell’Orso, quest’ultima inglobata poi dal primo Tornado mesociclonico.
  • SANT’ANDREA | Nel suo moto verso sud-est la supercella ha prodotto la terza tromba marina satellite, che poi ha colpito le spiagge di Sant’Andrea e Conca Specchiulla con danni a vegetazione e strutture balneari.
Tromba marina satellite N°3 e mesociclone sulla destra

CANALE D’OTRANTO | Nel suo moto verso sud-est la supercella ha continuato ad allontanarsi formando un nuovo tornado mesociclonico, che questa volta è rimasto in mare.

Tornado mesociclonico N°2 – Antonio Pulimeno
Daniele Chierico

Daniele Chierico

CEO MeteOne esperto di fisica dell'atmosfera e meteorologia d.chierico@meteone.it