Reportage
Di 3 Gennaio 2021Gennaio 5th, 2022No Comments

L’ondata di gelo di Gennaio 2019: neve fino in pianura su Puglia e Basilicata

A inizio 2019 l'Inverno ha fatto la voce grossa al sud: per tre giorni Puglia e Basilicata furono nella morsa di gelo e neve

La neve a Punta Palascia (Otranto) di Paolo Laku

Tra il 3 il 5 gennaio 2019 un’importante ondata di gelo ha interessato il centro-sud colpendo soprattutto Puglia e Basilicata: sulle nostre regioni sono stati tre giorni di gran freddo, venti di tramontana e neve che è tornata a cadere anche su coste e pianure.

DINAMICA 

Nei primi giorni del 2019 una vasta saccatura proveniente dalla Scandinavia ha investito l’Europa orientale, i Balcani e successivamente anche l’Italia pilotando verso il Mediterraneo una massa d’aria molto fredda di matrice artico-marittima capace di assumere connotati parzialmente continentali grazie anche al freddo latente nei bassi strati sulla penisola Balcanica: sul basso adriatico si sono registrati fino a -10/-11 a 80hpa (circa 1500 metri) e fino a -40 a 500hpa (circa 5000mila metri).

Il peggioramento ha avuto inizio la sera del 2 gennaio col transito del fronte freddo che ha portato piogge e prime nevicate in collina ma ha raggiunto il culmine tra pomeriggio del 3 e tutta la giornata del 4 gennaio, quando il nucleo gelido in quota si è posizionato sul basso Adriatico: la neve ha fatto la sua comparsa praticamente ovunque, cadendo abbondante sui rilievi e in alcuni casi anche sui litorali.

GLI ACCUMULI

Anche in questo caso si sono registrati accumuli non omogenei con zone colptie duramente dalla neve e altre interessate marginalmente o letteralmente “saltate”: questo accade perché in assenza di una circolazione depressionaria ben strutturata,  le precipitazioni scaturite dall’irruzione fredda sono state quasi unicamente frutto dell'”effetto neve” dell’Adriatico conosciuto come ASE (Adriatic Effect Snow) o ASES (Adriatic Sea Effect Snow): bande nuvolose, spesso semi-stazionarie, che danno vita a fenomeni irregolari, alcune volte anche isolati.

 

IN PUGLIA

Nel foggiano i maggiori accumuli si sono registrati sul Subappennino dauno (Faeto, Bovino e limitrofi) Sul Gargano accumuli fino a 20 centimetri (San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo) mentre sulle coste e sul tavoliere si sono viste solo fioccate o veloci imbiancate di pochi centimetri. Stesso discorso per la pianura della Bat mentre non si superano i 10 centimetri le alture di Spinazzola e Minervino.

Sul barese a fare la voce grossa è la Murgia (Altamura-Santeramo-Gravina) dove si sono superati spesso i 35cm e in alcune zone si è andati anche oltre i 40. Accumuli compresi fra 20 e 30 centimetri anche sul resto dell’entroterra (Cassano, Acquaviva, Noci, Gioia del Colle) mentre Bari città e l’hinterland hanno visto a malapena fioccate o veloci imbiancate fino allecoste. I comuni più a sud-est si attestano fra i 5-10cm di Locorotondo e i 15-20cm di Alberobello.

Sul Tarantino accumuli rilevanti (fino a 20cm) si sono registrati nelle zone più a ridosso delle murge baresi (fino a imbiancare le coste di Ginosa e Castellaneta), nella zona di Martina Franca e in quella di Manduria. Meno colpita la costa tarantina centrale dove il capoluogo ha visto solo veloci fioccate, anche se zone limitrofe (Statte) hanno registrato qualche centimetro di accumulo.

 Nel resto del Salento notevoli gli accumuli fin sulle coste (anche 20 cm) sull’alto leccese ionico (soprattutto Porto Cesareo), sul brindisino interno (specie Francavilla Fontana-Oria) e anche sul leccese adriatico (punte oltre i 15). Meno colpite in queste zone i litorali adriatici del brindisino con veloci imbiacate o pochi centimetri e ancora meno la costa a sud di Gallipoli dove sono state segnalate solo brevi fioccate.

IN BASILICATA

Gli accumuli più ingenti si sono registrati sul materano, ridosso delle Murge baresi, dove si sono superati i 30 centimetri. La neve si è è spinta anche sulle pianure e coste ioniche dove sono state imbiancati i litoriali di Bernalda (Metaponto) e la marina di Pisticci.

Accumuli anche sul potentino settentrionale, in particolare sulle zone a ridosso della Campania (20-30cm) mentre ha visto meno neve la zona di Melfi (5cm) e del Vulture (intorno ai 10cm) e ancora meno Potenza città. Fioccate o leggere imbiancate, invece, sul resto della provincia.