Sicuramente è capitato di sentir parlare di questi corpi minori del sistema solare, ma cosa sono precisamente? Vediamo quali sono le differenze essenziali tra tali oggetti che orbitano intorno al Sole.
- Gli asteroidi hanno una composizione rocciosa simile a quella di un pianeta terrestre, ma di dimensioni più piccole (la maggior parte ha un diametro all’incirca 1 km) e, generalemente, non di forma sferica, anche se ci sono delle eccezioni, come Cerere, Pallade e Vesta, grossi asteroidi che vengono definiti anche pianetini.
- Le comete sono corpi celesti che assomigliano ad asteroidi per forma e dimensioni, ma si diversificano per il materiale di cui sono composte; infatti le comete sono formate principalmente di ghiaccio che sublima quando queste si avvicinano al Sole, formando maestose code di polveri e gas.
- I meteoroidi sono asteroidi di piccole dimensioni; quando entrano nell’atmosfera di un pianeta, si surriscaldano, evaporandosi parzialmente o totalmente, ed inoltre, per effetto dell’attrito, i gas atmosferici si ionizzano emettendo della luce: comunemente chiamiamo questo fenomeno stella cadente o meteora. Se il meteoroide non si disintegra del tutto e riesce a sopravvivere almeno in parte all’atmosfera, sul suolo del pianeta cade quello che viene chiamato meteorite.
Gli asteroidi si dividono ulteriormente in:
- I NEA hanno orbite molto più ellittiche e inclinate rispetto ai pianeti interni del sistema solare (Mercurio, Venere, Terra e Marte) e, in base ai loro parametri orbitali, sono suddivisi in tre sottoclassi, i cui nomi sono dovuti al primo asteroide scoperto appartenente a quella classe: Aten, Apollo e Amor.I primi due costituiscono l’insieme di asteroidi potenzialmente più pericolosi per il nostro pianeta, poiché gli asteroidi appartenenti alla classe Amor non intersecano l’orbita terrestre, pur avvicinandosi molto. 1566 Icarus appartiene alla classe Apollo.
- I NEO, invece, sono i cosiddetti Near Earth Objects, che comprendono i NEA, comete e meteoroidi.A livello internazionale, esistono progetti che riguardano la scoperta e lo studio dei NEO, al fine di determinare con il minore errore possibile la loro traiettoria. La maggior parte di questi progetti viene indicata con il nome di Spaceguard: cercano di rilevare asteroidi con dimensioni maggiori di un chilometro, con l’ausilio di computer e telescopi.
- I PHO, dall’inglese Potentially Hazardous Objects: sono una sottoclasse dei NEO che hanno un’orbita davvero molto vicina alla Terra e dimensioni (partendo da un minimo di 150 metri) tali da provocare enormi danni in caso di impatto sulla superficie terrestre.
Quantifichiamo i rischi
Per classificare il pericolo di impatto di NEA, NEO e PHO, sono state create la scala Torino e la scala Palermo, simili alle scale Mercalli o Ritcher per i terremoti. Questi metodi di classificazione mettono in relazione la probabilità di impatto sul suolo terrestre dell’oggetto con la sua energia cinetica espressa in megatoni (milioni di tonnellate di tritolo). Per rendere l’idea, un megatone equivale a circa 77 bombe di Hiroshima.
- La scala Torino pone valore 0 a corpi che hanno una probabilità pressoché nulla di impatto, come ad esempio la polvere spaziale, e valore 10 a corpi per cui si ha la certezza di collisione con conseguente disastro planetario.
- La scala Palermo, invece, è di tipo logaritmico. Questa la formula:
dove P corrisponde alla probabilità di impatto dell’asteroide sulla Terra, T è il tempo espresso in anni e il prodotto fT viene detto rischio di impatto (in pratica, rappresenta la probabilità che un corpo di dimensione pari o maggiore a quello considerato si schianti sul suolo terrestre nell’intervallo di tempo T preso in considerazione).
Chiaramente, la scala Palermo è più dettagliata della scala Torino poiché permette di valutare un’informazione in più, che è quella temporale. Nella figura di seguito riportata, vi è un confronto tra le due scale.
Dopo queste attente valutazioni, possiamo quantificare anche il nostro livello di ansia, che in scala esponenziale sicuramente è cresciuto rigo per rigo. In realtà, almeno per i prossimi anni possiamo dormire sonni tranquilli perché fino ad ora il livello più alto di rischio raggiunto è stato il 4 nella scala Torino da un asteroide di circa 300 metri denominato Apophis, ma successivamente declassificato; aspettiamo il suo arrivo nel 2029 ma senza preoccupazione.