La tempesta geomagnetica di inizio 2025 ha reso visibile l’aurora boreale a basse latitudini in Europa e anche in Italia.

Il 2025 è iniziato col botto per gli appassionati di astronomia: nel giorno di capodanno, infatti, l’aurora boreale è tornata ad affacciarsi a basse latitudini rendendosi visibile anche in Italia grazie a all’intensa tempesta geomagnetica che era iniziata alla fine dell’anno.
Lo spettacolo si è manifestato dopo le 18 soprattutto sull’Italia centro-settentrionale, ma un bagliore rosso è stato visibile anche in Puglia e Basilicata: si trattava tecnicamente di SAR (Stable aurora red arc) una variante meno intensa e chimicamente diverse delle aurore boreali vere e proprie ma comunque molto rare alle nostre latitudini.
Diverse le segnalazioni soprattutto dal Gargano (favorita per questioni di latitudine): verso nord le luci aurorali sono state immortalate da Vieste e da Monte Calvo.

L’aurora è la differenza con il SAR
L’aurora boreale è un fenomeno che si verifica dopo le tempeste geomagnetiche quando le particelle cariche espulse dal Sole raggiungono la Terra e vengono deviate dal suo campo magnetico. Appare come bande luminose di diversi colori, sono generalmente visibili nelle regioni polari ma, in caso di forti tempeste geomagnetiche, possono essere osservate anche a latitudini più basse.
I fenomeni SAR, invece, sono archi di luce rossastra che si formano nell’atmosfera terrestre a quote più basse rispetto all’aurora boreale. Sono causati da un processo diverso, che coinvolge la precipitazione di elettroni ad alta energia nell’atmosfera superiore.