Rosetta è stata una missione spaziale sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea lanciata nel 2004 e terminata nel 2016. L’obiettivo era lo studio della cometa 67P Churyumo-Gerasimenko

12 Gennaio 2003: la missione “Rosetta”, pronta a partire per intercettare nel 2011 la cometa 46P/Wirtanen, dovette arrestare tutto. Il razzo Arian 5, con cui doveva partire per il suo viaggio, fallì alcuni test. Per questo motivo, la missione ritardò il lancio e la cometa prescelta non era più raggiungibile.
Gli scienziati cercarono una nuova cometa che avesse gli stessi requisiti e che, fondamentale, nel suo viaggio verso il Sole, non superasse l’orbita di Marte. Ed eccola lì: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
2 Marzo 2004: la sonda Rosetta, con il Lander Philae, si trovano sulla sommità del razzo Arian 5, data diversa ma stesso obiettivo: raggiungere una cometa e atterrarci sopra raccogliendo dati importantissimi.
La sonda Rosetta, per il suo lungo viaggio, sfrutta le spinte gravitazionali (effetto fionda gravitazionale) dei vari pianeti che incontra sul suo cammino, ottenendo così un risparmio di combustibile.
La foto fa ben capire i vari incontri della sonda con la Terra, Marte, fino all’ultimo saluto con la Terra nel 2009.

Durante il suo viaggio, gli scienziati non hanno lasciato “impoltronire” la nostra Rosetta, ma hanno utilizzato le apparecchiature fotografiche a bordo per scattare, a scopo di studio, delle immagini degli “oggetti” che incontrava come gli asteroidi 2867 Šteins (2008) e 21 Lutetia (2010).
Asteroide 2867 Šteins (2008) Asteroide 21 Lutetia (2010)
Per risparmiare energia, molto importante per gli scopi futuri, la sonda fu fatta entrare in modalità ibernazione nel 2011.
Ci siamo, è il 20 gennaio 2014, gli scienziati iniziano a risvegliare la sonda da quel lungo sonno (31 mesi) e finalmente l’attesa è ripagata: Rosetta risponde con il famoso “Hello, World“.
Da quel momento, Rosetta inizia a inviare foto della cometa ancora molto distante: un puntino in mezzo a tante stelle. La sonda si avvicina sempre più alla cometa scoprendo che è formata da due parti come se fossero due nuclei uniti. Foto della cometa nella fase di avvicinamento della sonda:
Il 12 novembre tutto è pronto: il luogo dell’atterraggio è stato scelto in una zona pianeggiante esposta alla luce solare. Nella trepidazione di tutti, finalmente dopo 10 anni, il Lander Philae si sgancia dalla sonda Rosetta, ancora 7 ore d’attesa! Quello è il tempo che impiegherà Philae nella sua discesa verso la cometa.
In questo momento, la sonda si trova a 500 milioni di chilometri dalla Terra e il segnale impiega ben 28 minuti a raggiungerci. Purtroppo, durante le fasi di verifica delle condizioni del Lander, si scopre che i razzi, per stabilizzare Philae al suolo, sono fuori uso, perciò per l’ancoraggio può contare solo sui suoi 3 arpioni. In foto, il Lander Philae:
Philae raggiunge quindi la superficie della cometa ma solo con gli arpioni, senza la spinta dei razzi che lo avrebbero ancorato alla superficie (come predetto dall’ESA). Il Lander rimbalza per oltre 1 km.
Dopo due ore Philae, tanto è il tempo impiegato per ridiscendere dopo il rimbalzo, tocca nuovamente il suolo ma, rimbalza per la seconda volta…finalmente al terzo tentativo gli arpioni riescono a trattenerlo al suolo. Ma dove si trova?
Probabilmente sull’orlo di un cratere, in una zona d’ombra dove riceve molta meno energia solare di quella prevista. Il piccolo Philae ci prova comunque, manda segnali alla sonda, cerca di posizionarsi alzandosi e ruotando di 35° per ricevere più luce solare, ma dopo poco le sue batterie si esauriscono e cade in un sonno profondo. Le immagini del Lander sulla cometa:
Il 12 novembre 2014 si è fatta “la storia” delle esplorazioni spaziali, perché (anche se con delle difficoltà) per la prima volta si è raggiunta e “catturata” una cometa.