La faglia del Monte Vettore e Monte Bove, situata nella zona tra i Monti della Laga e i Monti Sibillini tra Marche e Umbria, era già conosciuta da tempo dai geologi. Nel 1979 il terremoto più importante insieme a quello del 2016.
Già il 26 Ottobre la forte scossa di magnitudo 5.6 aveva provocato un primo ribassamento del suolo di circa 18 cm nei pressi del comune di Visso lungo una direttrice di 20 Km. Sulla stessa direttrice, il mainshock (sisma più forte) del 30 Ottobre, pari ad una magnitudo di 6.5 Richter, determinò un ulteriore movimento del suolo di proporzioni significative.
Nella zona sono presenti numerose faglie e thrust (sovrascorrimenti) già ampiamente spiegati in altri nostri articoli; ma la causa principale di questo evento sismico è da imputarsi alla riattivazione della faglia del Monte Vettore – Monte Bove situata nella zona tra i Monti della Laga e i Monti Sibillini tra Marche e Umbria, già conosciuta da tempo ai geologi.
In passato si sono verificati altri terremoti nella medesima zona?
Come accennato nei nostri precedenti articoli, già il sisma del 24 Agosto, aveva riattivato tale faglia, la quale in passato aveva mostrato i suoi effetti più disastrosi sulle antiche popolazioni di quei luoghi. Difatti, secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI), tale faglia a partire dal 1328 e proseguendo fino al 1719 e 1730, aveva mostrato il suo lato più negativo, facendo registrare rispettivamente intensità stimate di 6.5, 6.0 e 5.9 su scala Richter. In tempi recenti va ricordato il terremoto del 1979 che provocò diversi danni nei territori circostanti Norcia, facendo registrare una magnitudo pari a 5.8 Richter e un’intensità pari all’ VIII grado della scala Mercalli per gli innumerevoli danni arrecati alle popolazioni locali.
Quali informazioni abbiamo sulla deformazione del suolo?
I dati sui movimenti reali che il suolo ha subito durante il sisma, provengono dalle immagini forniteci dai satelliti Sentinel-1 del programma europeo Copernicus e dal satellite giapponese Alos-2.
Secondo il primo satellite (in grado di analizzare un’area complessiva di 250 km2) tutta l’area attorno al Monte Vettore ha subito un’importante deformazione verticale in termini di abbassamento ma anche di sollevamento. Dalla Figura 1, la linea verde rappresenta indicativamente la faglia del Vettore, lungo la quale si è registrata la frattura in direzione NNW-SSE.
E’ stimato che la dislocazione sia lunga circa 130 km e che l’area interessata dalla deformazione copra un’estensione pari a 1.100 km2.
Nella Figura 2 invece è visibile una zona più rossa che indica l’area che ha subito un abbassamento con punte fino a 60-70 cm in corrispondenza della Piana di Castelluccio di Norcia. Invece la zona blu rappresenta l’area che ha subito una deformazione verticale di sollevamento pari ad un massimo di 12 cm sia vicino Norcia che ad Est del Monte Vettore nel territorio del comune di Montegallo. Allo stesso tempo, trattandosi di una faglia diretta, il blocco di sinistra ha subito un spostamento verso Ovest di 30 cm, mentre il blocco a destra si è allontanato di circa 40 cm verso Est.
Nella Figura 3 è possibile avere un’idea del tipo di movimento apprezzabile che il suolo ha subito durante la scossa del 30 Ottobre 2016.