Scopriamo la frequenza e l’intensità dei terremoti in Puglia e Basilicata con focus su quelli in area murgiana.
Prendiamo in esempio il sisma del 9 novembre 2018, avvenuto alle ore 13.45 con Magnitudo Locale o Magnitudo Richter 3.5 registrata nella provincia di Bari. La rete di sismografi dell’INGV ha localizzato l’epicentro nel territorio di Altamura, più precisamente a 5 km a NE dalla città murgiana, mentre l’ipocentro è stato calcolato a circa 38 km di profondità.
Come riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il sisma è stato avvertito su buona parte della provincia di Bari e di Matera. Dai numerosi questionari compilati dalla popolazione, risulta che la scossa è stata avvertita anche nel barlettano, melfese, tarantino e brindisino.

A tal proposito, tutte le segnalazioni giunte al centro operativo INGV, hanno permesso di stilare una mappa in termini di intensità macrosismica secondo la scala Mercalli-Cancani-Sieberg. In media nel barese si sono registrati effetti attorno al terzo-quarto grado, ovvero praticamente si parla di:
- Percezione da parte di persone nelle abitazioni con oscillazione di oggetti appesi
- Vibrazione delle suppellettili, leggeri movimenti di finestre e porte
- Nessun effetto di danneggiamento su manufatti e nessun effetto sull’ambiente.

LA SCALA MCS La Scala comunemente chiamata Mercalli prende il nome da tre importanti scienziati del XX secolo. Il primo a proporla fu Giuseppe Mercalli nel 1902, successivamente ampliata e precisata dal fisico Adolfo Canani e poi revisionata nel 1930 dal geofisico August Heinrich Sieberg. Attualmente la scala MCS presenta 12 gradi e misura l’intensità macrosismica di scuotimento del suolo, valutando gli effetti che esso produce in un determinato sito. Ad ogni livello viene attribuita una precisa descrizione sulle conseguenze prodotte dallo scuotimento del suolo sulla base degli effetti di percezione delle persone, effetti sugli oggetti, effetti di danneggiamento a manufatti, effetti sull’ambiente.
Ricordiamo che la scala Mercalli è molto diversa dalla scala Richter. Infatti quest’ultima misura la magnitudo di un terremoto, ovvero stima l’energia elastica rilasciata dalla sorgente del terremoto. Le due scale non coincidono e soprattutto, a parità di energia rilasciata da due distinti terremoti, gli effetti su scala Mercalli possono essere decisamente differenti.

Le zone sismiche in Puglia e Basilicata
La Puglia e la Basilicata presentano un potenziale sismogenetico differente da zona a zona. Dal punto di vista geologico e sulla base degli archivi è evidente che la sismicità maggiore si concentri lungo l’Appennino lucano, sui confini campani con l’Irpinia e sul foggiano, in particolar modo sul Gargano. In queste zone in passato si sono verificati terremoti di forte intensità, pari a magnitudo 6/7 su scala Richter, provocando danni molto gravi e centinaia o migliaia di morti. Procedendo verso i settori centrali e meridionali la sismicità diminuisce notevolmente a causa della scarsa presenza di strutture geologiche simicamente attive in profondità.
TERREMOTI MURGIANI Secondo i cataloghi e le documentazioni ben raccolte nell’ASMI (Archivio Storico Macrosismico Italiano) nell’area murgiana i terremoti risultano rari ma non così tanto. In tempi antichi si rinvengono documenti nei quali si segnalano alcuni terremoti di particolare forte intensità: primo fra tutti quello di Barletta del 11 maggio 1560, nel quale si raccontano la perdita di molte vite umane e gli ingenti danni in seguito ad un’ipotetica scossa dell’ottavo grado. Altri intorno al sesto/settimo grado Mercalli avvenuti nel 1634 e 1845 a Matera, nel 1689 a Barletta, nel 1851 a Canosa (BT), nel 1856 nella “Terra di Bari”, nel 1858 a Spinazzola (BT). In tempi più recenti spicca nel 1932 un terremoto del quinto grado nella zona di Castellaneta (TA). Più frequenti le scosse di terzo/quarto grado sulle Murge ma non si hanno dati su eventuali danni. Più recentemente nel mese di marzo di quest’anno ricordiamo una serie di piccoli terremoti intorno alla magnitudo 2.0 registrate tra i comuni di Altamura, Santeramo e Altamura.
