Nella seconda metà di gennaio continueranno le irruzioni artiche verso Europa orientale con l’Italia ai margini ma con rischio di un coinvolgimento più diretto.

Ci eravamo lasciati a Natale con un tendenza che vedeva la fine del lungo periodo anticiclonico e il ritorno dell’inverno dopo l’Epifania. Tendenza rispettata con l’ondata alla fine della prima decade che ha visto il ritorno della neve in Appennino e sui rilievi fino in alta collina.
I Balcani nel frattempo si sono decisamente raffreddati con una serie di ondate di matrice artico-continentale che hanno coinvolto a ripetizione l’Europa orientale. L’ultima della serie sta interessando Balcani, Grecia e Turchia in questi giorni. L’Italia, invece, è rimasta sotto la protezione dell’anticiclone.
NUOVE IRRUZIONI ARTICO-CONTINENTALI: TARGET EUROPA CENTRO-ORIENTALE
Nella seconda metà di Gennaio la situazione resterà favorevole a ulteriori ondate di matrice artico-continentale sull’Europa centro-orientale grazie alla persistenza del poderoso blocco atlantico con l’Azzorre che farà da barriera alle miti correnti atlantiche.
La NAM dopo aver toccato la soglia di precondizionamento +1.5 è in discesa mentre la colonna d’aria che va dalla troposfera alla stratosfera presenta una situazione di dissaccopiamento. Abbiamo quindi un cooling (raffreddamento) alle medie quote della stratosfera, mentre in troposfera stiamo assistendo a continui riscaldamenti. Il vortice polare risulta quindi ancora molto destabilizzato permettendo forti scambi meridiani.

ITALIA NEL MEZZO: RISCHIO ONDATE DI GELO
L’Italia continuerà a trovarsi nella terra di mezzo tra le discese gelide e l’invadenza di un forte anticiclone delle Azzorre. Nell’ultima decade di Gennaio, però, la situazione dovrebbe divenire più favorevole a vedere ondate di gelo anche sull’Italia grazie a un blocco più occidentale, in pieno atlantico.
Un primo segnale ci sarà già a partire dal weekend del 21-23 (seguite i nostri aggiornamenti) ma la tendenza si accentuerà ulteriormente a partire dall’ultima settimana di Gennaio fino ai primi giorni di Febbraio.
Dal 26 gennaio, in particolare, dovrebbe aprirsi una finestra temporale più favorevole a discese artico-continentali per il Mediterraneo centrale, con il clou proprio nei giorni della merla. In effetti, dal punto di vista statistico, sono molti anni che i giorni della merla risultano miti o comunque poco invernali. Quest’anno c’è una possibilità che ritornino in vecchio stile?