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Di 24 Dicembre 2021Dicembre 27th, 2021No Comments

Da un mite Natale a un freddo Gennaio? Outlook per l’inizio del 2022

Breve pausa dell’inverno, ma il Vortice Polare è “in crisi”: dopo l’epifania potrebbe tornare il freddo sull’Europa

Nella scorsa analisi di tendenza ci eravamo lasciati con questa domanda “sarà un Natale più mite e umido?”. In molti avrebbero preferito che fosse sbagliata per poter vivere un “Bianco Natale”, invece anche quest’anno lo abbiamo passato con miti correnti atlantiche.

Statisticamente, infatti, di eventi nevosi e freddi a Natale non se ne contano molti, almeno per quanto riguarda il centro-sud: l’ultimo risale al 1991. Se allarghiamo lo sguardo a tutte le festività a cavallo tra dicembre e gennaio possiamo ricordare altre annate “gelide” per il sud come il 2001, il 2003 oppure a Capodanno (fine anno 2014) ed Epifania (Epifania 2017 e 2019).

NATALI MITI AL SUD: C’È UNA MOTIVAZIONE

Al sud quindi il Natale si presenta spesso più mite o comunque non troppo freddo. La causa sta tutto nella ripresa del Vortice Polare a inizio inverno dopo la “morte” (cioè si riduce a piccole depressioni nel circolo polare artico.) durante la stagione estiva.

Tra Novembre e Dicembre invece il Vortice Polare “resuscita” e inizia a girare “come una trottola” nel comparto artico: le depressioni si approfondiscono e le correnti zonali (che da ovest a est trasportano aria più mite atlantica) si rafforzano. Questa fase quasi tutti gli anni ha il suo culmine tra la seconda e la terza decade di Dicembre, e Natale cade proprio in questo periodo.

Previsione del Vortice polare a 240 ore, alla quota di 150hpa: decisamente frenato nella sua corsa verso est, con i relativi lobi che si dispongono in modo sparso su tutto il globo.

VERSO UN FREDDO GENNAIO

Archiviata la fase mite e umida natalizia, a livello barico stiamo assistendo a uno sconvolgimento del Vortice Polare. Il rafforzamento e raffreddamento del VP infatti ha le ore contante e tutti gli indici climatici sono in discesa a causa di un intenso riscaldamento, che questa volta è avvenuto a livello di troposfera.

Dopo aver toccato quasi la soglia NAM del precondizionamento +1.5 (+1.4 il 15 Dicembre), sta avvenendo un progressivo suo calo. Ci aspettiamo almeno per la prima metà di Gennaio un disaccoppiamento tra il vortice polare troposferico e quello in stratosfera, con il vortice in troposfera che quindi risulterà più destabilizzato.

NAM in discesa dopo aver sfiorato la soglia di pre-condizionamento +1.5. A destra si può notare il riscaldamento in troposfera con relativo disaccoppiamento con la stratosfera.

Ad oggi, però, non sappiamo se assisteremo addirittura a un completo split del lobo europeo, con recrudescenza del freddo su parte del vecchio continente. Di sicuro, dopo una prima parte di stampo più anticiclonica, è probabile un prosieguo di Gennaio più movimentato, segnato da scambi meridiani.

MJO IN FASE 7: POSSIBILE FASE FREDDA DOPO L’EPIFANIA?

Infine analizziamo l’indice MJO (qui trovate un ampia spiegazione), che è previsto muoversi in fase 7 con una magnitudo abbastanza intensa.

Se dovesse essere confermato (ricordiamo che le previsioni della MJO cambiano repentinamente), con una fase NINA tra il debole/moderato, verso la fine della prima decade di Gennaio potremmo assistere nuovamente ad erezioni in atlantico dell’anticiclone delle Azzorre e conseguente scambi meridiani sul Vecchio Continente.

Cosa aspettarci quindi tra fine dicembre e inizio gennaio? Niente freddo, ma alternanza di veloci perturbazioni atlantiche e fasi anticicloniche più miti fino alla prima settimana di Gennaio. Successivamente (presumibilmente dopo l’Epifania) è ipotizzabile un nuovo blocco delle correnti atlantiche con possibile discesa di aria fredda verso il Mediterraneo.

Ricordiamo che questa è una tendenza a lungo termine (non previsione) su larga scala. Solo più avanti si potranno decifrare le conseguenze di questi macro-movimenti su scala più piccola (sud Italia)

*Aggiornato il 25 Dicembre 2021

Daniele Chierico

Daniele Chierico

CEO MeteOne esperto di fisica dell'atmosfera e meteorologia d.chierico@meteone.it