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Di 14 Febbraio 2023No Comments

Outlook fine inverno: pausa anticiclonica, poi freddo tra fine Febbraio e Marzo

L’inverno potrebbe tornare a ruggire tra fine febbraio e inizio marzo con rischio di nuove ondate di freddo anche sull’Italia

outlook fine inverno

Una pausa anticiclonica nel cuore di Febbraio, poi nell’ultima parte del mese l’Inverno tornerà a ruggire anche nel Mediterraneo dando vita a un Marzo “movimentato”. Potrebbe essere questo il copione dell’ultima parte dell’inverno meteorologico sull’Italia.

Bene ricordare che si tratta di una tendenza (non previsione) basata sugli indici climatici e che riguarda l’Europa centrale su larga scala e quindi non le singole regioni. Una previsione nel dettaglio è impossibile a questa distanza.

PAUSA ANTICICLONICA

Dopo quasi 30 giorni molto dinamici, con un’intensa ondata di gelo, che però ha solo sfiorato l’Italia, una pausa anticiclonica nel mezzo di Febbraio è fisiologica ed dovuta principalmente a un momentaneo rinforzo del vortica polare (indici AO e NAO positivi).

Nei prossimi giorni, quindi, assisteremo a giornate prevalentemente soleggiate, senza piogge e con clima mite di giorno e freddo di notte, a causa delle inversioni termiche. Tuttavia questa situazione è destinata a cambiare verso fine mese.

outlook fine inverno

GELO A EST NELL’ULTIMA DECADE

Ma il generale inverno non ci ha ancora detto addio. Infatti dall’ultima decade di Febbraio, il Vecchio Continente si troverà nuovamente tra l’incudine e il martello: da un lato un possente anticiclone in Atlantico e sui settori occidentali, dall’altro correnti artiche che interesseranno l’Europa orientale

L’Italia si troverà quindi nel mezzo, col rischio di nuove irruzioni fredde tra il 21 Febbraio e i primi giorni di Marzo: impossibile dire ad oggi se le future ondate possano interessare direttamente l’Italia oppure colpire soprattutto Balcani e Grecia con le nostre regioni coinvolte solo marginalmente.

MARZO: PRIMAVERA IN RITARDO?

Il mese di Marzo, a causa di una fase ENSO negativa, potrebbe vedere ancora le correnti artiche protagoniste sull’Europa centro-orientale con nuovo interessamento dell’Italia anche nella parte finale dell’inverno astronomico.

Ci aspettiamo quindi un Marzo con temperature sotto la media (come già accaduto spesso negli ultimi anni) con tempo instabile, a tratti piovoso e nuove possibilità di nevicate anche a bassa quota.

ANALISI INDICI CLIMATICI

In questa ultima parte dell’outlook di fine inverno, dedichiamo alcune righe all’utenza più esperta, e spiegheremo i perché della previsione poco sopra.

In stratosfera abbiamo assistito in questi giorni a un possente riscaldamento di tipo displacement. Displacement significa “dislocamento”, cioè il VP sotto la possente spinta in sede aleutinica, viene dislocato verso il comparto euroatlantico. Assistiamo quindi all’intervento possente della WAVE 1 (onda pacifica), ma in misura minore della WAVE 2 (onda atlantica).

In troposfera per cui i segnali stratosferici non sono evidentissimi, proprio perché un riscaldamento di tipo “displacement”, porta, almento inizialmente, a un’accelerazione del VP, che si schiaccia verso la sede euroatlantica.

Outlook fine inverno: NAM
NAM: forte riscaldamento in stratosfera, momentanea accelerazione del VP in troposfera.

Per cui non ci troveremo difronte a un MW (major warming) di tipo classico (Split) e non assisteremo a degli indici AO e NAO a picco.

Quindi nessuna ondata di gelo?

E’ il ragionamento classico che solitamente si fa da chi è attirato dai “fuochi d’artificio” e non dalla concretezza. Un MW di tipo split infatti non è sinonimo di ondata di gelo sulla nostra Penisola, anzi molte volte si traduce in indici molto negativi con il gelo che poi si getta in atlantico.

Una NAO+ ci porta invece ad avere possenti anticicloni in atlantico, che alla prima ondulazione del VP, riversano il gelo sull’Europa orientale, con la possibilità successiva di una retrogressione verso il bacino del Mediterraneo.

A 100hpa il modello GFS insiste da giorni in una netta ondulazione del VP, con l’intervento dell’ondata atlantica. Questo potrebbe accadere tra fine Febbraio e prima decade di Marzo.

Mappa del modello GFS a 100hpa (bassa strotosfera): intervento dell’ondata atlantica.

In ultimo prendiamo l’indice MJO, previsto andare in fase 7 entro metà mese e forse in fase 8 (ancora incerta la magnitudo). La MJO è la forzante che potrebbe aiutare l’ondulazione atlantica a ergersi con “più decisione”.

In conclusione: anche se con alcune incertezze, è molto probabile una nuova fase gelida per l’Europa orientale, vedremo se sarà interessata anche l’Italia.

Daniele Chierico

Daniele Chierico

CEO MeteOne esperto di fisica dell'atmosfera e meteorologia d.chierico@meteone.it