Le brezze fanno parte dei venti periodici e invertono il senso nel quale spirano nel corso di una stessa giornata circa ogni 12 ore.
Le brezze sono venti leggeri, la cui velocità va da 2 a 6 km/h fanno parte dei cosiddetti venti “periodici”: si tratta di un vento locale in quanto ha un’estensione molto limitata nello spazio geografico.
Le brezze, infatti, fanno parte dei cosiddetti venti periodici, ovvero che invertono il senso nel quale spirano nel corso di una stessa giornata, in questo caso circa ogni 12 ore. In Italia conosciamo bene la brezza di terra e la brezza di mare ma anche quelle di valle e di monte.
La brezza di mare soffia di giorno, dal mare verso la terraferma. È causata dal riscaldamento più veloce della terra rispetto al mare con la conseguenza che sulla costa si forma una zona di bassa pressione, mentre sul mare vi è una zona di alta pressione.
La brezza di terra soffia invece di notte, dalla terraferma verso il mare. È causata dal fatto che la terraferma si raffredda più velocemente rispetto all’acqua del mare con la conseguenza che sulla costa si forma una zona di alta pressione, mentre sul mare vi è una zona di bassa pressione.
Un fenomeno simile si verifica frequentemente in montagna, nei giorni sereni estivi, fra gli alti versanti e le parti basse delle valli. Sulle cime montuose, infatti, il riscaldamento del terreno e dell’aria è più rapido che nei fondo-valle e nelle pianure vicine, come più rapido è il raffreddamento dopo il tramonto del Sole.
Si hanno così la brezza di valle, che spira dal basso verso l’alto nelle ore diurne e la brezza di monte, che soffia con moto discendente nelle ore notturne.