La mattina del 19 agosto è stata caratterizzata da forte instabilità sul Salento con numerose trombe marine sul Canale d’Otranto
Tre trombe marine simultanee e poco più a sud un’altra più intensa e soprattutto di tipo mesociclonico. Lunedì 19 agosto il Canale d’Otranto è stato teatro di ripetuti fenomeni vorticosi con diverse trombe marine avvistate al largo della costa salentina.
Il tutto è stato favorito dalla presenza di una goccia fredda in quota sul sud Italia che, dopo settimane di caldo intenso e con un mar Mediteraneo decisamente surriscaldato, ha dato vita a forte instabilità con la formazione di sistemi temporaleschi che, risalendo dallo Ionio verso il Salento, hanno dato origine a probabili supercelle temporalesche.
Tre trombe marine tra Castro e Santa Cesarea Terme
Il primo episodio significativo si è verificato al largo delle coste tra Castro e Santa Cesarea Terme, dove sono state avvistate e fotografate tre trombe marine simultaneamente. Questi vortici, seppur ben visibili, si trovavano a una distanza considerevole dalla riva e appartenevano alla categoria delle waterspout, trombe marine non mesocicloniche. Questo tipo di tromba marina, più comune nelle acque calde e in condizioni di bassa intensità temporalesca, tende ad essere meno potente rispetto a quelle mesocicloniche, ma può comunque costituire un pericolo per la navigazione e per chi si trova in mare.
La tromba marina mesociclonica a Gagliano del Capo
Di natura diversa e decisamente più imponente è stata la tromba marina avvistata vicino la costa di Gagliano del Capo. In questo caso, il vortice ha mostrato caratteristiche tipiche di una tromba marina mesociclonica, ossia generata dalla rotazione di un mesociclone all’interno di una supercella temporalesca. Possiamo definirlo quindi a tutti gli effetti un vero tornado. Questa tipologia è generalmente molto più intensa e può rappresentare una minaccia concreta sia per le imbarcazioni che per le strutture costiere. La tromba marina mesociclonica si distingue per la sua capacità di persistere più a lungo e per la maggiore intensità dei venti che può generare, con una potenza comparabile a quella di un tornado terrestre.
Differenze tra tornado mesociclonici e non mesociclonici
È fondamentale comprendere la differenza tra un tornado mesociclonico e uno non mesociclonico, sia per la prevenzione che per la gestione dei rischi associati. I tornado mesociclonici, come quello osservato al largo di Gagliano del Capo, si formano all’interno di supercelle temporalesche, che sono strutture temporalesche organizzate e particolarmente pericolose. Questi tornado sono collegati a un mesociclone, una vasta area di rotazione presente all’interno della supercella, e possono generare venti molto intensi.
Al contrario, i tornado non mesociclonici, tra cui le waterspout osservate al largo di Castro e Santa Cesarea Terme, si formano in assenza di un mesociclone. Questi vortici sono generalmente meno potenti e si sviluppano in condizioni di instabilità locale, spesso su corpi idrici caldi. Sebbene meno pericolosi, possono comunque causare danni significativi, soprattutto se si avvicinano alla costa o incontrano imbarcazioni.