Le perturbazioni di Novembre e in particolare le nevicate in quota hanno dato respiro ai bacini, ma l’emergenza non è conclusa

Il mese di novembre ha finalmente portato un cambio di passo per gli invasi di Puglia e Basilicata. Dopo settimane di calo pressoché continuo, le riserve idriche hanno iniziato a recuperare grazie alle piogge diffuse e, soprattutto, alle nevicate in quota. Nonostante il miglioramento sia evidente, però, il deficit idrico accumulato negli ultimi mesi rimane importante e richiederà continuità nelle precipitazioni invernali per essere colmato.
MIGLIORAMENTO GENERALE GRAZIE ALLE PERTURBAZIONI DI NOVEMBRE
Le perturbazioni che hanno interessato il Sud nella seconda metà di novembre hanno riportato piogge e neve a monte di quasi tutti i bacini idrografici della regione, interrompendo una fase particolarmente critica. La fase più positiva è arrivata negli ultimi giorni del mese, quando le nevicate sulle zone montane — tra il 22 e il 24 novembre — hanno dato respiro alle riserve in quota dopo i primi 20 giorni di novembre prevalentemente secchi: la combinazione di precipitazioni e neve fusa ha consentito una ripresa dei livelli idrici in quasi tutti gli invasi, riportando un livello di crescita che mancava da diverse settimane.
Una dinamica quindi diversa rispetto al 2024 quando l’assenza di piogge si protrasse per tutta la prima decade di dicembre, con il punto più basso toccato poco prima dell’Immacolata. Solo allora, con il ritorno delle precipitazioni, iniziò un graduale recupero. La situazione è ora migliore rispetto al 2024 ma il deficit idrico è ancora lontano dall’essere recuperato.
INVERSIONE DI TENDENZA CERTIFICATA DAI DATI
Il confronto tra 20 novembre e 1 dicembre evidenzia progressi marcati: il Pertusillo è quello che ha guadagnato più volume utile in assoluto, con quasi 9 milioni di metri cubi recuperati, seguito da Monte Cotugno (oltre 5 milioni) e dal Conza (+3 milioni). Il Camastra, lo scorso hanno in profonda crisi, ha quasi raddoppiato il suo volume in appena dieci giorni passando da 3,7 milioni a quasi 6,7 milioni. Decisamente migliorata la situazione anche dal principale invaso nel foggiano: Occhito dopo aver sfiorato il “volume morto” a 40 milioni di metri cubi e risalito di quasi 8 milioni. L’invaso di San Giuliano, invece, è l’unico in perdita: le precipitazioni, infatti, si sono concentrati più sul versante tirrenico.
Questo miglioramento di fine novembre ha portato la maggior parte degli invasi a superare i livelli registrati alla stessa data del 2024, quando la situazione era caratterizzata comunque da un grave e persistente deficit idrico. Rispetto al 1 dicembre dello scorso anno, infatti, quasi tutti gli invasi si presentano in condizioni migliori: soprattutto il Camastra (che era praticamente all’asciutto) e Occhito (+19 milioni) mostrano incrementi significativi. L’invaso di Monte Cotugno, invece, supera di poco i livelli dell’anno precedente.
| Invaso | Netto 1 dic 2025 (m³) | Netto 20 nov 2025 (m³) | Diff. 1 dic – 20 nov (m³) | Netto 1 dic 2024 (m³) | Diff. 2025 – 2024 (m³) |
|---|---|---|---|---|---|
| M. Cotugno | 37.988.000 | 32.528.000 | +5.460.000 | 36.364.000 | +1.624.000 |
| Pertusillo | 36.933.000 | 28.171.000 | +8.762.000 | 45.840.000 | –8.907.000 |
| Camastra | 6.638.053 | 3.719.664 | +2.918.389 | 380.722 | +6.257.331 |
| Conza | 11.817.710 | 8.098.440 | +3.719.270 | 7.854.600 | +3.963.110 |
| San Giuliano | 14.084.041 | 14.570.075 | –486.034 | 11.521.807 | +2.562.234 |
| Occhito | 47.163.880 | 40.000.000 | +7.163.880 | 27.717.906 | +19.445.974 |
L’unica eccezione resta il Pertusillo, ancora lontano dalle disponibilità del 2024 nonostante il recupero dell’ultima decade. Il quadro generale è dunque migliorato, ma il deficit accumulato negli ultimi mesi e anni resta profondo e servirà continuità nelle precipitazioni invernali, soprattutto nevose, per consolidare questo cambiamento di tendenza.


