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Di 27 Dicembre 2024No Comments

Come stanno gli invasi? La situazione migliora, ma l’emergenza non è superata

Piogge e nevicate degli ultimi giorni hanno alzato il livello dei principali invasi, ma l’emergenza non è ancora finita.

La situazione della diga di Camastra a fine novembre – foto di Giovanni Lancellotti

Piogge e soprattutto nevicate sull’Appennino: gli invasi finalmente “respirano”. L’inizio dell’inverno 24/25 è stato incoraggiante dal punto di vista meteorologico col ritorno di precipitazioni significative tra Puglia e Basilicata, tuttavia l’emergenza idrica non è ancora superata.

Dopo una estate particolarmente siccitosa, anche l’autunno è stato problematico dal punto di vista pluviometrico tanto da portare gli invasi ai minimi termini. Dicembre ha finalmente cambiato le carte in tavola: in particolare a partire dall’Immacolata e soprattutto sotto Natale sono arrivate diverse ondate di maltempo che hanno portato piogge cospicue e diffuse e soprattutto nevicate sui monti.

I DATI AGGIORNATI AL 27 DICEMBRE

La situazione più grave resta quella dell’invaso del Camastra che ha lasciato a secco migliaia di cittadini nella provincia di Potenza. Dopo essere arrivato a zero, il 27 dicembre il livello è risalito fino a 2 milioni di metri d’acqua (ma qui affluisce anche parte dell’acqua del Basento) tanto da permette una provvisoria sospensione delle restrizioni nelle giornate di festa.

Migliora la situazione della diga di Monte Cotugno: dopo il minimo toccato all’Immacolata (appena 34 milioni di metri cubi) al 27 dicembre l’invaso ha recuperato fino a toccare 63 milioni di metri cubi. Tuttavia il confronto con lo scorso anno resta impietoso: -100 milioni di metri cubi d’acqua.

Il Pertusillo ha recuperato da quota 45 milioni di metri cubi (dato dell’8 dicembre) a oltre 55 milioni (dato del 27 dicembre) avvicinandosi ai 58 milioni della stessa data del 2023. La diga di San Giuliano è a quota 11 milioni di metri cubi (-12 milioni rispetto al 2023). Conza dopo un minimo di 7 milioni di metri cubi adesso (24 dicembre) sfiora gli 11 milioni di metri cubi d’acqua ma con un deficit di -15 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Fonte: Acque del Sud spa

Più a nord: la diga di Occhito è a quota 30 milioni di metri cubi d’acqua (-80 milioni rispetto al 2023), Marana Capacciotti a 6 milioni (-12 milioni), Capaccio sul Celone 300mila (-2 milioni sul 2023) e San Pietro sull’Osento 1 milione (-800mila).

La situazione negli invasi è quindi in miglioramento, ma servirà continuità nelle precipitazioni (piovose e nevose) per superare del tutto la crisi idrica, tornare a livelli accettabili e creare una riserva sufficiente soprattutto per affrontare la primavera-estate 2025.

Domenico Grimaldi

Domenico Grimaldi

Giornalista professionista e Digital Specialist | Team MeteOne d.grimaldi@meteone.it