Il promontorio messo in ginocchio dal maltempo: centinaia di milioni di euro di danni, feriti e purtroppo anche due vittime.
Un’eccezionale ondata di maltempo ha colpito la provincia di Foggia mettendo letteralmente in ginocchio il Gargano nella prima decade delsettembre 2014, in particolare tra il 3 e il 7.
Piogge e temporali, che hanno spesso assunto il carattere della persistenza, causarono innumerevoli danni, smottamenti e frane, allagando case, paralizzando le strade, distruggendo campi e raccolti e, soprattutto, mietendo due vite di 24 e 70 anni tra Vico del Gargano e Peschici.
Le zone più colpite furono quelle della parte settentrionale del promontorio: in particolare tra Peschichi e Rodi Garganico con la frazione San Menaio: è qui che fiumi di fango e detriti si sono riversate da monte a valle investendo strade, campi e anche spiagge. Ma molti disagi furono registrati anche a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano e Vieste.
Il maltempo terrorizzò anche centinaia di turisti che ancora alloggiavano in alcun località marittime del promontorio: in preda al panico queste persone tentarono di tornare a casa ma nel momento meno adatto restando impantanati lungo le strade.
LE CAUSE Quali sono le cause scatenanti di questo evento oggettivamente eccezionale? In primis la configurazione: un’area di bassa pressione semi-stazionaria tra basso adriatico e Balcani che ha dato vita a temporali multicellulari, autorigeneranti e semi-stazionari che hanno insistito per giorni sulle stesse zone.
La disposizione del minimo ha attivato sul Gargano la doppia azione di correnti più fresche nord-orientali (che aumenterano instabilità, velocità verticali, shear e indici temporaleschi) e più umide meridionali
Influirono, ovviamente, anche l’altitudine e la posizione del promontorio che hanno accentuato l’effetto instabile di queste correnti e soprattutto la temperatura ancora piuttosto alta del mare: vero e proprio carburante qper questo tipo di fenomeni.