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Di 11 Luglio 2025Luglio 22nd, 2025No Comments

Bruciano Puglia e Basilicata: gli incendi più gravi a Orte e Metaponto

Tra il 9 e il 10 luglio, alcune aree di Puglia e della Basilicata sono state divorate da violenti incendi. In azione anche Canadair

Tra il 9 e il 10 luglio 2025, vaste aree della Puglia e della Basilicata sono state divorate da violenti incendi, mettendo a rischio ecosistemi, strutture turistiche e la sicurezza dei cittadini. I roghi più devastanti hanno colpito Metaponto, in Basilicata, e la zona di Orte a Otranto, in Puglia, lasciando dietro di sé paesaggi martoriati e ingenti danni.

A Metaponto di Bernalda (Matera), a partire dal pomeriggio del 9 luglio, un incendio di probabile origine dolosa ha interessato una vasta pineta, propagandosi rapidamente verso villaggi turistici e campeggi. La situazione è diventata critica, costringendo all’evacuazione via mare di circa 1500 persone tra turisti e residenti che hanno dovuto abbandonare le loro strutture. La furia del fuoco ha provocato anche feriti: tre persone sono state dimesse dall’ospedale, tra cui un bambino di otto mesi intossicato dal fumo. Le autorità locali e la Procura della Repubblica di Matera hanno aperto un’indagine per accertare le cause, fortemente sospettando la matrice dolosa.

Contemporaneamente, nel Salento, la baia dell’Orte a Otranto è stata teatro di un altro disastro. Un vasto incendio, divampato sempre il 9 luglio, ha distrutto tra i 100 e i 150 ettari di pineta, estendendosi fino a Punta Palascia e lambendo una base militare e due masserie. Anche in questo caso, si ipotizza una natura dolosa del rogo. Il paesaggio, prima rigoglioso, è stato trasformato in un’area annerita e irriconoscibile.

ALTRI FOCOLAI NEL MIRINO

Numerosi altri focolai sono stati segnalati in diverse aree della Puglia e della Basilicata, evidenziando una situazione di allarme diffusa. Nel Salento, oltre al disastro di Otranto, le squadre antincendio sono state impegnate anche a Gallipoli, dove fiamme hanno minacciato aree costiere e vegetazione. Rghi di minore entità ma comunque preoccupanti sono stati segnalati in diverse località della provincia di Lecce, mettendo a dura prova la macchina dei soccorsi già sovraccarica.

Anche nel barese e nel tarantino si sono registrati interventi, seppur di portata inferiore rispetto ai mega-incendi di Metaponto e Otranto. La vastità delle aree colpite e la contemporaneità di più focolai in diverse province hanno messo a dura prova le risorse disponibili, richiedendo un coordinamento eccezionale tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile e forze dell’ordine per gestire l’emergenza su più fronti.

L’OPERATO DEI SOCCORRITORI E IL RUOLO DEL VENTO

In entrambi gli scenari, l’intervento dei soccorritori è stato incessante e fondamentale per limitare i danni e mettere in salvo le persone. Squadre di Vigili del Fuoco, uomini della Protezione Civile, forze dell’ordine (Polizia di Stato e Carabinieri) e volontari antincendio hanno lavorato senza sosta, supportati dall’alto da elicotteri e aerei Canadair che hanno effettuato numerosi lanci d’acqua.

Un fattore determinante che ha complicato enormemente le operazioni di spegnimento è stato il forte vento di maestrale. Le raffiche sostenute non solo hanno alimentato le fiamme, rendendone rapidissima la propagazione, ma hanno anche riattivato focolai che sembravano spenti, come accaduto nella Baia dell’Orte il 10 luglio, rendendo ancora più estenuante il lavoro dei vigili.