Sei anni fa un tornado colpì il tarantino e in particolare le zone dell’Ilva e Statte: si contarono 20 feriti, una vittima e ingenti danni.
Il 28 novembre 2012 è una data che resterà impressa nelle menti di tutti i tarantini ma non solo. In quel “maledetto” mercoledì di cinque anni fa si verificò uno degli eventi meteorologici più estremi che si siano mai registrati in Puglia: il cosiddetto “tornado di Taranto”, che colpì la zona dello stabilimento Ilva e quella di Statte.
Un evento senza precedenti: le varie testimonianze mostrano un cono di grandi dimensioni (stile wadge tornado) che si formò poco al largo di Taranto per poi impattare sulla terraferma all’altezza dello stabilimento Ilva percorrendo circa 10-12 chilometri verso l’interno e investendo in pieno centro abitato di Statte.
Le raffiche di vento in alcuni istanti furono superiori ai 200 km/h: considerando anche i danni, si è probabilmente trattato di un EF2 con una massima forza toccata nei pressi dell’Ilva di EF3. Tuttavia i video e le fotografie osservate sul web non sono determinanti per una classificazione precisa e definitiva.
Reed Timer, famoso Meteorologo americano protagonista delle cacce ai Tornado scrisse: “Check out this view from a school of the deadly tornado in Italy yesterday. Notice the horizontal vortex wrapping around the parent vortex about 18-25 seconds in. Most tornadoes I’ve seen, with such strong upward motion, indicate a violent tornado (EF-4, EF-5). We saw several tornadoes on April 27, 2011 that had these (Tuscaloosa AL, Scuba, MS, Philadelpia, MS)”
In quei interminabili minuti, il tornado danneggiò o addirittura distrusse alcune strutture: il quartiere più colpito fu senza dubbio quello di Montetermini. Le conseguenze furono purtroppo tragiche: oltre ai danni, stimati in circa 50-60 milioni di euro, e soprattutto venti feriti e una vittima, l’operaio travolto nella sua gru mentre lavora nell’area portuale dell’Ilva.