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Di 1 Settembre 2025Settembre 3rd, 2025No Comments

Tornado in Italia: statistiche, mappe e perché Puglia–Basilicata sono un hotspot

Tornado EF3 a Taranto (28 novembre 2012), funnel al suolo e scia di detriti
Taranto, 28 novembre 2012 — tornado EF3. Fonte: reportage MeteOne

I tornado non sono un’esclusiva delle Great Plains statunitensi: il Mediterraneo, e l’Italia in particolare, registrano decine di eventi ogni anno, con variabilità stagionale e geografica legata alla circolazione sinottica, alla temperatura del mare e alla complessa orografia [1]. Un esempio locale di forte intensità è il tornado EF3 di Taranto (2012) [4]. Oltre ai casi a terra, il nostro Paese osserva molte trombe marine (che talvolta “atterrano” lungo costa), specie tra fine estate e autunno.

Quanti tornado si osservano in Italia?

I database europei per eventi convettivi severi, insieme ai censimenti indipendenti, concordano su un quadro chiaro: ogni anno in Italia si registrano diverse decine di tornado, con fluttuazioni di stagione in stagione. I numeri variano a seconda dei criteri di conferma, della copertura osservativa e dell’attenzione mediatica/scientifica: per questo è utile considerare sia i dati ufficiali europei (ESWD tramite ESSL) sia i censimenti ufficiosi curati dalla community meteorologica [1][2].

🔎 Dove si formano più spesso? Pianura Padana e Sud-Est peninsulare (Puglia in testa)

  • 📍
    Hotspot confermati — massimi su Pianura Padana (Lombardia-Emilia-Veneto) e Sud-Est con Puglia in prima linea, più contributi da Sicilia e tratti tirrenici centrali [6][7].
  • ⚙️
    445 tornado EF1+ (1990–2021) in Italia: molti eventi nel Sud-Est in ambienti HSLC (alto wind-shear / bassa CAPE), con ruolo di SST positive su Ionio/Adriatico [6].
  • 🗺️
    Mappe di rischio europee (osservazioni + reanalisi + correzione popolazione): massimo su Po Valley e ramo sul Sud-Est italiano [7]. Climatologia europea ESWD: massimo estivo al Nord e autunnale/invernale nel Mediterraneo [8].
Infografica: stagionalità indicativa dei tornado in Italia e nel Sud-Est (Puglia–Basilicata)
Infografica 1 — Stagionalità indicativa: doppio massimo, estivo al Nord e tardo-estivo/autunnale al Sud-Est. (Schema qualitativo)

Focus Puglia–Basilicata: la “zona di convergenza” lungo le Murge

Tra Murgia barese e Murgia tarantina (con estensione verso il Materano e aree limitrofe) si osservano con frequenza linee di convergenza che concentrano vorticità e pre-esistenti rotazioni a mesoscala. Agiscono tipicamente tre ingredienti:

  1. Afflusso caldo-umido dai bacini ionico/adriatico.
  2. Intrusioni più fresche/instabili da nord-est (Adriatico/Balcani), specie in presenza di saccature.
  3. Ricadute secche appenniniche da sud-ovest con gradienti termici/orografici marcati.

Quando questi flussi si organizzano sotto jet in quota e wind shear sufficienti, crescono le probabilità di supercelle e quindi di tornado. Un caso emblematico è l’evento Matera–Altamura del 14 novembre 2004, documentato e analizzato nel nostro archivio [3]. Un altro riferimento cruciale per l’area è il tornado EF3 di Taranto (28/11/2012), sulla costa ionica pugliese, che evidenzia come la combinazione Ionio–Adriatico e shear marcato possa produrre fenomeni di elevata intensità [4].

Schema concettuale delle convergenze tipiche in Puglia–Basilicata (Murge)
Infografica 2 — Schema concettuale (non in scala): convergenze tipiche in area Murge e ingredienti per supercelle tornadiche.

Quando aspettarseli?

  • Nord Italia / Pianura Padana: picco primavera–estate, con eventi spesso pomeridiani/serali.
  • Sud ed est italiano (Adriatico–Ionio): picco tra fine estate e autunno, con frequenti waterspout e possibilità di touchdown a riva; finestre attive anche in inverno durante passaggi frontali dinamici [1].

Quanto sono intensi?

In Italia la maggioranza dei casi classificati rientra nelle classi deboli-moderate (F/EF0–F/EF1), con una quota minore di eventi F/EF2 e rari casi F/EF3-F/EF4. Dal 1° settembre 2023 il database europeo (ESWD) adotta la International Fujita Scale (IF), che uniforma la lettura dei danni da vento in Europa [1].

Sicurezza: cosa fare se noti nube a muro o rotazioni

  • Riparati in edificio solido, ai piani bassi, lontano da vetrate; evita locali leggeri o prefabbricati.
  • Non inseguire il fenomeno: la traiettoria può variare bruscamente.
  • Se sei in auto su tratto esposto, valuta uscita dal veicolo e riparo in struttura bassa vicina. Evita sottopassi affollati.
  • Segnala eventuali danni/rotazioni con foto/video geolocalizzati e orario preciso: migliora i database e la valutazione del rischio locale [1].

Note sui dati e sulla citazione delle fonti

ESWD/ESSL rappresenta il riferimento ufficiale europeo per gli eventi severi: i report annuali sintetizzano numeri, mappe e metodologia di validazione. I censimenti indipendenti come MeteoTornado ampliano la copertura osservativa e aiutano a cogliere tendenze recenti, ma restano ufficiosi; è buona prassi consultarli insieme al dataset europeo [1][2].


Fonti

  1. European Severe Storms Laboratory (ESSL) – Report annuali, ESWD e metodologia (include adozione IF scale)  ↑ torna su
  2. MeteoTornado – Report tornado in Italia 2014–2024 (censimento indipendente, dati ufficiosi)  ↑ torna su
  3. MeteOne – Il tornado del 14/11/2004 tra Matera e Altamura (case study e analisi)  ↑ torna su
  4. MeteOne — Tornado EF3 a Taranto (28 novembre 2012): reportage e analisi  ↑ torna su
  5. ESSL — Annual Report 2023: adozione International Fujita (IF) Scale, numeri europei (tornado + waterspout) e metodologia ESWD  ↑ torna su
  6. MDPI Atmosphere — Avolio & Miglietta (2023): hotspot italiani, 445 tornado EF1+ (1990–2021), ambienti HSLC e ruolo SST Ionio/Adriatico  ↑ torna su
  7. MDPI Atmosphere — Grieser et al. (2020): mappe di rischio europee (osservazioni + reanalisi + correzione popolazione), massimi su Po Valley e Sud-Est italiano  ↑ torna su
  8. MWR / ESSL — Groenemeijer & Kühne (2014): climatologia europea ESWD (massimo estivo al Nord, massimo autunnale/invernale nel Mediterraneo)  ↑ torna su
Daniele Chierico

Daniele Chierico

CEO MeteOne esperto di fisica dell'atmosfera e meteorologia d.chierico@meteone.it