Ci sono alcune zone sulla Terra che sono particolarmente soggette a eruzioni vulcaniche e terremoti. Basti pensare ad esempio all’Indonesia alla costa occidentale del continente americano.
Di cosa è fatta la Terra?
Sostanzialmente possiamo affermare che essa è costituita da 3 parti essenziali. Partendo dall’interno abbiamo infatti:il Nucleo contentente ferro e nichel, lo avvolge poi il Mantello il quale ha una viscosità molto elevata, ed infine lo strato più esterno è noto come Crosta. La parte più superficiale del Mantello assieme alla Crosta vanno a costituire quella che è definita come Litosfera (solida) la quale scorre a sua volta su un piccolo strato parzialmente fuso del mantello sottostante detto Astenosfera.
Possiamo poi avere due tipi di crosta: quella continentale che è spessa ma leggera (profonda circa 30 km); quella oceanica che è più sottile della precedente ma più pesante (profonda circa 10 km).
La Litosfera però, non è un involucro unico e continuo ma è costituita da più pezzi che interagiscono tra loro; abbiamo infatti margini divergenti dove due pezzi, o meglio due placche, divergono e in prossimità di queste zone, note come dorsali medio oceaniche, nuova crosta viene prodotta in continuazione a causa della risalita e successiva solidificazione del mantello sottostante che risale lungo questa voragine.
Oltre a questi margini esistono anche quelli definiti come convergenti dove, al contrario, le due placche si scontrano come quelle macchinette elettriche alla sagre di paese, ritenute da me strumento del demonio (sì, sto parlando degli autoscontri); lungo i suddetti margini una placca subduce, ovvero sprofonda sotto la seconda. Quando si viene a scontrare una placca oceanica con una continentale (che come è stato detto è più leggera) a far sempre una brutta fine sarà la placca oceanica, mentre quella continentale si salverà. Nel caso di due placche oceaniche, una delle due sprofonderà.
RICAPITOLANDO quando la nuova crosta nasce è molto leggera e come tutti i giovani si da delle aree tutta gagliarda, purtroppo prima o poi l’età comincia a farsi sentire e la povera sfortunata diventa più fredda e più densa, tanto che il mantello sottostante su cui scorre non può più sorreggerla, si dice che va “in subduzione”.
Cos’è l’anello di fuoco?
Nei pressi di dorsali medio oceaniche lente e nel punto in cui la placca subduce, in contatto con le rocce della crosta può entrare dell’acqua marina, questo causa la loro alterazione; le rocce alterate adesso contengono l’acqua marina che ha interagito con loro (sono dunque idratate) e quando raggiungono una certa profondità (a causa della placca che sprofonda) liberano l’acqua che racchiudevano lasciandola scorrere nel mantello in cui sono immerse. Così facendo il mantello si idrata e il suo punto di fusione si abbassa: si generano finalmente i nostri fenomeni di magmatismo!
Il margine del pacifico è infatti “decorato” da apparati vulcanici e terremoti che illuminano la placca oceanica in subduzione andando a formare il nostro anello di fuoco. Se non avete capito granchè di quello che ho scritto, questo simpatico professore di geologia (un vero genio per quanto mi riguarda) potrà spiegarvelo, o meglio cantarvelo, in modo più approfondito:
*Articolo di Matilde Dellai