La nebbia è un fenomeno meteorologico dovuto alla condensazione del vapore acqueo in prossimità del suolo.
La nebbia è un fenomeno meteorologico dovuto alla condensazione del vapore acqueo in prossimità del suolo. Durante la condensazione, molecole di vapore acqueo si uniscono a formare minuscole goccioline di acqua, dell’ordine di 5-10 micron di diametro, che rimangono sospese in aria.
Secondo la classificazione della WMO (Organizzazione Meteorologica Mondiale), l’espressione nebbia si applica quando la visibilità è inferiore a 1000 metri. Con visibilità compresa tra 50 e 200 metri si parla di nebbia spessa, tra 30 e 50 metri di nebbia fitta, sotto i 30 metri di nebbia densa. Se invece la visibilità è maggiore allora si parla di foschia.
GENESI E FORMAZIONE
NEBBIA DA IRRAGGIAMENTO si forma generalmente dopo il tramonto, dopo che il suolo ha ceduto calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi, assorbe calore dall’aria più a contatto con la superficie (generando inversione termica). La temperatura degli strati d’aria prossimi al terreno si abbassa sino a raggiungere la temperatura di rugiada permettendo la condensazione di goccioline di acqua liquida. La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti con cielo sereno e vento poco intenso.
NEBBIA DA AVVEZIONE si forma quando l’aria umida passa per avvezione, movimento orizzontale dei flussi d’aria sopra il terreno freddo e viene così raffreddata. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l’aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda. È comune quando c’è molta differenza tra le temperature diurne e notturne, ma si dissolve non appena il sole del mattino comincia a scaldare l’aria.
NEBBIA DA UMIDIFICAZIONE è la forma più localizzata ed è creata dall’aria fredda che passa sull’acqua molto più calda. Il vapore acqueo entra velocemente nell’atmosfera tramite evaporazione e la condensazione ha luogo quando il vapore acqueo raggiunge la saturazione. La nebbia da umidificazione è frequente nelle regioni polari, e intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno e all’inizio dell’inverno, spesso causa nebbia ghiacciata o talvolta brina.
NEBBIA CONGELATASI si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido (sopraffusione) nonostante la temperatura dell’aria sia inferiore a 0°C. Quando vengono a contatto con una superficie, formano depositi di ghiaccio chiamati galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro. Ciò è frequente sulla cima di quelle montagne che sono esposte a un debole vento.
NEBBIA GHIACCIATA (o nebbia velata): è quel tipo di nebbia dove le goccioline si sono congelate a mezz’aria in minuscoli cristalli di ghiaccio. Generalmente ciò richiede temperature ben al di sotto del punto di congelamento (solitamente inferiori a −30 °C, nonostante si possa avere sopraffusione fino a −40 °C) e quindi questo tipo di nebbia è comune solo nell’area e nei dintorni delle regioni artiche e antartiche. Una precipitazione di aghi di ghiaccio simile alla nebbia ghiacciata, ma che si verifica con cielo sereno e non provoca diminuzione di visibilità, si chiama polvere di diamanti.