La Quasi-Biennial Oscillation è un’oscillazione quasi periodica della direzione dei venti zonali stratosferici equatoriali; il periodo medio è di 28 mesi.
La QBO è l’unica teleconnessione di tipo stratosferico e prende in esame la naturale ciclicità dell’inversione zonale che caratterizza le correnti equatoriali a 50-30 hPa.
L’inversione si propaga dall’alto verso il basso, a partire da 10 hPa fino a 100 hPa. La fase est (QBO negativa) è normalmente più intensa e breve della fase ovest (QBO positiva). La propagazione verso il basso delle westerlies (venti di provenienza occidentale) avviene più velocemente rispetto alle easterlies, e tuttavia, in entrambi i casi, l’intensità diminuisce col diminuire della quota.
La QBO influenza l’attività tropicale in Atlantico, ed è largamente utilizzata nell’emissione delle previsioni riguardanti la stagione degli uragani. Alla fase occidentale (QBO+) è associato un aumento del numero delle tempeste tropicali. La QBO unitamente alle anomalie delle temperature dell’oceano Indiano e delle regioni ENSO, influenza la stagione dei monsoni. La frequenza dei cicloni tropicali nel pacifico nord-occidentale aumenta durante la fase occidentale della QBO, mentre al contrario l’attività tropicale si intensifica nell’oceano Indiano sudoccidentale durante la fase orientale (QBO-).
Le previsioni ENSO utilizzano la fase di questo indice a 30 hPa e 50 hPa per determinarne intensità e durata. La QBO influenza il regime pluviometrico del Sahel. Infatti a QBO+ è associato un incremento delle precipitazioni nella regione sub-sahriana.
Le conseguenze nella stagione invernale europea
La caratteristica più importante dell’indice è l’interazione con minimi e massimi solari nel favorire o impedire riscaldamenti stratosferici durante la stagione invernale (quest’ultimi altamente correlati ad eventi di irruzioni di aria fredda alle medie-latitudini). In particolare, la probabilità di avere “major warmings” stratosferici e conseguente AO negativa, aumentano notevolmente in prossimità di QBO- e minimo solare e di QBO+ e massimo solare. Nei due casi rimanenti, QBO- e massimo solare e QBO+ e minimo solare, tendono invece a prevalere configurazioni di stampo zonale.
Gli effetti diretti nel condizionare lo schema configurativo a livello europeo sono limitati alla particolare disposizione del pattern indotta ad inizio autunno, con focus sul mese di settembre, assimilabile all’EA/WR (East Atlantic / West Russia). Nella fattispecie, durante le fasi occidentali è favorito un pattern EA/WR+, mentre l’opposto avviene durante la fase orientale dell’indice stratosferico.
Le conseguenze nella stagione estiva europea
La QBO quindi oltre a determinare gli scambi zonali, è importante anche per quanto riguarda la stagione dei monsoni, che vanno a determinare un altro indice importante in chiave estiva che è l’ITCZ.
FASE NEGATIVA | Durante una fase negativa abbiamo uno spostamento più a nord dei monsoni, quindi una linea di convergenza intertropicale (ITCZ) più spostata verso nord. Di conseguenza la “gobba” africana ha più possibilità di posizionarsi nel bacino del Mediterraneo con rischio di intense ondate di caldo.
La fase negativa però tende a lasciare più spazio agli scambi meridiani, che in presenza di anomalie negative in atlantico, portano ad intrusioni instabili nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo, con intensi break estivi e conseguenti fenomeni violenti.
FASE POSITIVA | Durante la fase positiva abbiamo una situazione opposta, con l’ITCZ che raramente si spinge più a nord. Sull’Italia abbiamo la presenza di zonalità, con possibili perturbazioni atlantiche o il perdurare di una condizione di stabilità e quindi a volte siccità prolungata.