Nell’ultima decade di gennaio sono escluse intense ondate di freddo per il Mediterraneo. Possibile svolta nei primi giorni di Febbraio.

Archiviata la prima ondata di gelo per l’Europa, con record di freddo in Lituania e nevicate storiche in Spagna, il freddo batte in ritirata, non dopo aver regalato qualche imbiancata anche al Sud.
Almeno fino a fine mese la circolazione sul comparto euro-atlantico sarà dominata da correnti basso-zonali. Significa che l’Italia dovrà fare i conti con una serie di perturbazioni atlantiche con correnti miti e solo a tratti relativamente più fredde.
Avremo quini venti occidentali, piogge anche intense e neve sui monti. Negli ultimi giorni di gennaio non escludiamo veloci e deboli ondulazioni dell’anticiclone dell’Azzorre con irruzioni più fredde di matrice artico-marittima e possibilità di nevicate in Appennino o in alta collina.
I MOVIMENTI IN STRATOSFERA E GLI EFFETTI SUL VORTICE POLARE
Ai piani alti stiamo assistendo a ripetuti riscaldamenti del Vortice stratosferico. Nel precedente Majorwarming abbiamo avuto uno stratwarming di tipo “desplaciment”, cioè il dislocamento del VP verso la Siberia. Ancora da capire se i successivi warming porteranno a un vero e proprio split del Vortice, oppure nuovamente a un dislocamento del lobo.
L’indice NAM, che indica lo “stato di salute” del Vortice Polare, a più riprese ha toccato e superato la fatidica quota del -3: questa soglia sancisce il precondizionamento del VP nei prossimi 60 giorni.
Quindi è più che certo che il Vortice Polare resterà molto debole per tutta la seconda parte dell’Inverno, condizionando anche la prima parte della primavera (il mese di Marzo).
OCCHI SU FEBBRAIO: NUOVA FASE GELIDA A INIZIO MESE?
La fase zonale bassa che vivremo in questa ultima decade di Gennaio è una conseguenza indiretta del dislocamento del Vortice Polare in Siberia.
Come abbiamo accennato nello scorso articolo, quando il VP sposta il suo baricentro in una delle sue sedi (Canada o Siberia) senza “splittare” (cioè dividersi in due lobi), il gelo può facilmente “gettarsi” in atlantico, attivando correnti miti e umide verso il Mediterraneo.
Terminata questa fase atlantica, tutti gli indicatori ci portano a pensare all’inizio di una nuova fase gelida per l’Europa per i primi giorni di Febbraio. Avremo infatti una ripresa del Lobo Canadese del VP e di conseguenza nuove pulsazioni della Wave2 (onda atlantica).
Questa volta con un anticiclone delle Azzorre più forte in Atlantico, aiutato da una possibile fase 6-7 della MJO, potremmo andare in contro a un granitico blocco alle correnti atlantiche e al riversamento delle gelide correnti artiche verso l’Europa.
Come sempre specifichiamo che impossibile inquadrare ad oggi le zone interessate, ma la tendenza previsionale si ferma a indicare i movimenti a livello emisferico.
